San Possidonio, l’infermiere di comunità nuovo punto di riferimento per i cittadini cronici e fragili



Un punto di riferimento costante per i pazienti con patologie croniche e fragilità e per i loro famigliari/caregiver, che possono contare su una presa in carico globale, in risposta a bisogni di tipo assistenziale, sia sul versante sanitario che sociale. È questo, in estrema sintesi, il ruolo dell’Infermiere di comunità, una nuova figura professionale introdotta con il riordino dell’assistenza territoriale e che l’Azienda USL di Modena sta attivando su diverse aree del territorio provinciale.

Tra questi, il comune di San Possidonio, dove ieri sera il Punto di Infermieristica di comunità è stato presentato ai cittadini con un incontro pubblico molto partecipato: per i saluti iniziali sono intervenuti il Sindaco di San Possidonio Carlo Casari, l’Assessore alla Sanità Roberta Bulgarelli, la Direttrice sanitaria dell’Azienda USL di Modena Romana Bacchi e la Direttrice del Distretto di Mirandola Annamaria Ferraresi, mentre nel dettaglio del nuovo servizio sono entrati Mary Guerzoni, Responsabile delle Case della Comunità del Distretto di Mirandola; Martina Preti, infermiera di comunità; Paolo Valeri, Medico di medicina generale, e Lucia Bergamini, Medico Geriatra Responsabile del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze del Distretto di Mirandola. A rappresentare il raccordo tra ospedale e territorio è intervenuto il dottor Stefano Sassi, Direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale dell’Ospedale di Mirandola, che ha illustrato alcuni dati di attività.

Nel corso della serata sono stati approfonditi compiti, modalità di accesso e potenzialità del Punto di Infermieristica di Comunità, che a San Possidonio ha sede in piazza Andreoli 59. Il Punto è stato attivato lo scorso 18 aprile e nei prossimi giorni amplierà l’offerta di servizi con la possibilità per i cittadini residenti a San Possidonio di effettuare prelievi, a prenotazione CUP e su prescrizione del Medico di medicina generale.

Nel Punto di Infermieristica di Comunità la persona viene presa in carico a 360 gradi, comprendendo anche i familiari/caregiver, per rispondere a qualsiasi tipo di bisogno assistenziale: attraverso visite domiciliari o in ambulatorio l’Infermiera di comunità, in stretta sinergia con il medico di base, monitora i parametri, controlla i dosaggi delle terapie, attiva i Servizi sociali in caso di necessità, verifica il corretto utilizzo degli eventuali presidi ed è di supporto alla famiglia o al caregiver nella gestione globale del paziente.

La presa in carico da parte dell’Infermiere di Comunità, condizione necessaria per usufruire del servizio, avviene tramite diversi canali di accesso: l’attivazione può essere richiesta dal paziente stesso o da un suo famigliare, dal medico di famiglia, dai Servizi sociali o dalla Centrale Operativa Territoriale (COT), che può intercettare e rilevare un bisogno assistenziale di tipo infermieristico ad esempio in fase di dimissione ospedaliera.

Come è emerso durante la serata, è fondamentale, in tutto il processo di presa in carico, la figura del medico di medicina generale che ha in carico l’assistito, con cui l’Infermiere di Comunità condivide le tappe del piano di assistenza individuale per una sinergia vincente a favore del paziente cronico.

Importante anche la collaborazione con gli specialisti, ieri sera rappresentati dalla geriatra Bergamini e dal dottor Sassi, che ha illustrato l’attività della Chirurgia mirandolese, con oltre 800 ricoveri e più di mille prestazioni nel 2022, tra interventi programmati, urgenze, chirurgia ambulatoriale e impianti di dispositivi di accesso vascolare utilizzati per la somministrazione dei farmaci chemioterapici e per eseguire prelievi ematici. Importante, accanto alle competenze e alla professionalità di medici, infermieri, OSS, tecnici e amministrativi, l’apporto della tecnologia, che ha permesso di incrementare i volumi, ridurre il dolore post-operatorio e accelerare la guarigione, soprattutto per quanto riguarda la chirurgia flebologica, quella proctologica e del sinus pilonidalis.