Dalla fotografia alla musica, dal teatro alla cucina: l’arte che aiuta a spezzare i vincoli di anoressia e bulimia

L’attività dei Centri per i disturbi del comportamento alimentare dell’Azienda USL di Modena al centro della ricorrenza nata 12 anni fa per sensibilizzare sul tema. A Pavullo l’evento clou, con l’intervento della dottoressa Roberta Covezzi, responsabile del Programma DCA, e lo spettacolo con testimonianze di guarigione



Prima della malattia non ricordo nulla, so solo che mi guardavo da fuori esistere in funzione della felicità altrui. Poi, anno dopo anno, mi si è stretta addosso in un abbraccio letale. Lei ti ricorda che chiunque è migliore di te e tiene aperte le ferite dalle quali fa entrare paura e insicurezza. Si preoccupa per te, e se stai piangendo per una delusione o sei rabbiosa ti stringe forte la mano e ti aiuta a incollarti addosso il rancore. Se vi state chiedendo se si possa spezzare questo legame, vi dico sì. Che cos’è la guarigione? Pensare: “Io voglio vivere lo stesso, io voglio vivere per me””.

Paura, angoscia, senso di colpa, ma anche consapevolezza e forza d’animo: c’è un universo di emozioni nelle parole di Alice (nome di fantasia), 23 anni, ex paziente di uno dei tre Centri per i disturbi del comportamento alimentare (DCA) dell’Azienda USL di Modena presenti in provincia, uniti in unico programma diretto dalla dottoressa Roberta Covezzi. Parole che vogliono essere un messaggio di speranza in vista della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, che per il dodicesimo anno dal 2012 si celebra il 15 marzo: guarire si può. Per “spezzare il legame” che comprime chi soffre di disturbi come anoressia e bulimia, arriva in soccorso anche l’arte, che, sotto tante delle sue molteplici forme, è protagonista delle attività riabilitative del Programma aziendale dei DCA. Come ad esempio la cucina e la fotografia, al centro del progetto di psicoeducazione alimentare presso il ristorante stellato L’Erba del Re dello chef Luca Marchini che presto diventerà una mostra con gli scatti che la fotografa modenese Barbara Bertoncelli ha realizzato durante gli incontri; o la musica, che diventa strumento terapeutico nel progetto “Alimentarsi di musica” finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Infine il teatro, con lo spettacolo/testimonianza che animerà l’evento clou della Giornata del Fiocchetto Lilla, l’incontro che si terrà a Pavullo a partire dalle ore 18 presso la Galleria dei sotterranei di Palazzo Ducale.

La possibilità di utilizzare varie forme di espressione creativa e artistica – sottolinea la dottoressa Covezzi – nasce dalla convinzione che la padronanza di vari mezzi espressivi può costituire una nuova opportunità comunicativa, che favorisce la possibilità di regolare adeguatamente le emozioni, facilitandone la rielaborazione mentale e la loro riproduzione”.

Il Programma dei DCA, che ha tre sedi in provincia (Mirandola, Modena e Sassuolo), utilizza un approccio multidisciplinare: ogni team è costituito da psichiatra, neuropsichiatra, dietista, tecnico della riabilitazione psichiatrica, medico internista, psicologo dell’adolescenza e psicologo dell’età adulta. La fascia di età presa in carico va da 12 a 35 anni, con una prevalenza nell’età adolescenziale e quella, netta, di pazienti di sesso femminile. Ogni percorso dura in media circa due anni.

Nel 2022 i nuovi accessi al Centro sono stati complessivamente 216, contro i 280 del 2021. In totale, tra nuovi accessi e pazienti già in cura, sono state seguite 417 persone: un numero più che raddoppiato rispetto a quattro anni fa (190 nel 2018) e con un trend sempre in aumento.

“A causa della pandemia – spiega ancora la responsabile del Programma DCA aziendale – molte persone che già soffrivano di disturbi del comportamento alimentare hanno visto aggravare i sintomi e, nel contempo, sono emersi nuovi DCA laddove vi erano situazioni di vita e caratteristiche personali che rappresentavano già un terreno fertile per lo sviluppo del disturbo. Nel 2022 i nuovi accessi sono risultati in riduzione rispetto al 2021 ma il numero di utenti trattati è risultato in aumento in quanto nel 2020 e nel 2021 le utenti accolte nel programma presentavano livelli di gravità importanti e maggiori rispetto a quelle del 2019, necessitando quindi di percorsi di cura più lunghi”.

 

La mostra fotografica e il progetto con lo chef

Dal progetto di psicoeducazione alimentare con lo chef Marchini è nata l’idea di realizzare una mostra fotografica, interattiva e itinerante, che verrà proposta nei prossimi mesi all’interno di scuole e strutture pubbliche, con le immagini che la fotografa modenese Barbara Bertoncelli ha scattato durante gli incontri all’Erba del Re. In occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla sarà pubblicato sui canali social dell’Ausl un video con una selezione di questi scatti e, a fare da sottofondo, proprio le poche ma potenti e significative frasi scritte da Alice e interpretate dalla voce della dottoressa Covezzi.

Le immagini dell’esposizione, dal titolo “RitrovarSI in cucina con lo chef”, ben esprimono i concetti fondamentali alla base del progetto, rappresentando le varie fasi del complesso processo che serve per ricostruire un rapporto equilibrato con il cibo. Dare adeguato valore a ogni aspetto legato all’alimentarsi, agli aspetti sensoriali del cibo, al modo di apparecchiare la tavola e di preparare il piatto, alla condivisione della preparazione e del consumo del cibo, possono diventare elementi di grande rilievo nel processo di ristrutturazione delle abitudini alimentari. L’incontro con un esperto di cucina ha come obiettivo quello di approfondire, tramite esperienza diretta “sul campo”, tematiche relative alle proprietà organolettiche degli alimenti e alle caratteristiche di differenti modalità di preparazione e del cibo. L’inestimabile esperienza, unita alla passione, alla creatività e alla disponibilità di chef Marchini, permettono di conoscere e testare le proprietà sensoriali di diversi prodotti alimentari, di sperimentare l’importanza della bellezza nella presentazione dei piatti e dei ricordi che il cibo può evocare.

 

Il potere curativo della musica

Giovedì 16 marzo prenderà il via un altro progetto riabilitativo legato alle espressioni artistiche e in particolare alla musica: “Alimentarsi di musica”, in collaborazione con le associazioni Briciole ODV, Euphonia ETS e Nordoff Robbins Italia, proporrà attività di gruppo o individuali di musicoterapia non solo alle pazienti e ai loro famigliari, ma anche ai professionisti sanitari e ai volontari che operano all’interno del Programma DCA. La musicoterapia rappresenta una stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, che si adatta perfettamente al contesto terapeutico: questi elementi rappresentano infatti le tre dimensioni di distorsione dell’immagine corporea in persone con disturbo del comportamento alimentare. Si tratta di un percorso innovativo che arricchisce la proposta di attività riabilitative gruppali e individuali, fondamentali per migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo e terapeutico.

Il progetto ha partecipato al bando “Personae”, ottenendo il finanziamento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

 

L’evento informativo e di sensibilizzazione a Pavullo

Divulgazione e sensibilizzazione sono gli obiettivi che si prefissa l’incontro che si terrà mercoledì 15 marzo alla Galleria dei Sotterranei di Palazzo Ducale, in via Giardini 3 a Pavullo. Inizio alle ore 18 con la relazione “Disturbi alimentari: dalla malattia alla cura” condotta dalla dottoressa Roberta Covezzi, responsabile del Programma dei Disturbi del comportamento alimentare dell’Ausl. A seguire, “Caro corpo”, spettacolo-testimonianza di letture e musica a cura della compagnia teatrale Oceanobar.