Turismo, Appennino da vivere tutto l’anno: promozione, ricettività, emergenza neve, la ricetta della Regione

Corsini: “Non siamo all’anno zero. Investimenti costanti per la promozione della vacanza attiva ed esperienziale, bandi per potenziare alberghi e altre strutture d’accoglienza, risposte immediate per la crisi neve. Così salviamo il lavoro e attiriamo nuovi turisti sulle nostre montagne”



Appennino verde e bianco per una montagna da vivere tutto l’anno. A fronte della crisi che sta investendo le vacanze sullo sci in Emilia-Romagna per le temperature più alte mai registrate negli ultimi quarant’anni, con impianti chiusi, disdette negli alberghi e mastri di scii senza lavoro, la Regione, dopo aver chiesto un incontro urgente con la ministra Santanchè, convoca le Destinazioni turistiche per fare il punto della situazione.

Tre i temi sul tavolo che l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, approfondirà con i territori: promozione, ricettività, emergenza neve.

“Sulla montagna non siamo all’anno zero- afferma Corsini-. Investiamo mezzo milione all’anno in promozione, comunicazione e partecipazione alle fiere più importanti del settore. E quest’anno abbiamo già previsto un aumento del 30% per sostenere il turismo green, senza dimenticare che abbiamo rafforzato con 1 milione di euro di risorse regionali il fondo nazionale per gli investimenti di riqualificazione dei percorsi e i sentieri per camminatori e ciclisti. Inoltre, insieme ad Apt, lanceremo per il 2023-2024 il nuovo progetto ‘Destinazione Appennino’ che sarà finanziato con 600mila euro l’anno proprio per spingere la montagna come vacanza attiva, esperienziale e di benessere lungo 365 giorni all’anno”.

Molte le attività promosse dalla Regione che interessano il turismo in montagna: da Alberto Tomba testimonial dell’Appennino verde -“Una palestra a cielo aperto” -, alla partecipazione con l’agenzia di promozione turistica regionale Apt a Sky Pass di Modena, il Salone del camper e del turismo all’aria aperta di Parma, la fiera Outdoor di Parigi, alla promozione online sui maggiori siti nazionali e stranieri, ai progetti a sostegno delle Vie di pellegrinaggio e cammini, il Circuito dei castelli e delle dimore storiche e i Borghi, di cui l’Emilia-Romagna è Regione capofila nazionale.

E poi gli eventi sportivi, tra bike e sci, che solo nel 2022 sono stati sostenuti dalla Regione con circa mezzo milione di euro. Oltre ai più di 11 milioni di euro (11.644.164,11) sui 30 milioni complessivi (38.696.166,35) concessi ai Comuni della montagna per i progetti di riqualificazione e realizzazione degli impianti sportivi negli ultimi quattro anni. Investimenti che hanno generato più di 21 milioni di euro. Su 46 progetti ammessi a contributo il 27% sono quelli presentati dai Comuni montani che hanno ricevuto il 30% delle risorse complessive.

“Ci sono però due considerazioni da fare- prosegue Corsini-. La prima è che non dobbiamo assolutamente contrapporre l’Appennino bianco a quello verde. Al Cimone e al Corno, per esempio, non puoi prescindere dall’offerta sci, quindi devi avere un’alternativa da mettere in campo in caso di condizioni anomale come quelle che si sono verificate quest’anno. Per questo è necessario investire in tecnologie di nuova generazione, che peraltro consumano meno di quelle attuali, per far fronte   ad eventuali emergenze. Bianco e verde devono andare a braccetto se si vuole fare industria turistica tutto l’anno come ci insegnano le località dell’arco alpino, l’Austria e la Svizzera. Questa è la sola risposta forte che possiamo dare al turismo in montagna pensando anche al tema del lavoro, per fornire agli operatori della filiera una prospettiva di occupazione duratura”.

L’altra considerazione, sottolinea Corsini, riguarda la ricettività.

“Dobbiamo potenziare la nostra offerta, ora insufficiente per qualità e quantità, se vogliamo aumentare le presenze in montagna. Per questo nei bandi da 350 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture alberghiere, campeggi e altra ricettività che stiamo per lanciare sono previste premialità per chi fa accoglienza in montagna”.

Infine, l’incontro la prossima settimana con il Governo per affrontare l’emergenza.

“Sono molto soddisfatto per la rapida risposta della ministra Santanchè alla richiesta di Bonaccini e mia, insieme a Toscana e Abruzzo di affrontare la crisi che stanno soffrendo i nostri operatori- prosegue l’assessore-. Ristori e posticipo dei mutui sono le prime misure che chiederemo di attivare per evitare che molte imprese siano costrette a chiudere. Ma ci sono anche gli investimenti tecnologici indispensabili per dare un futuro alla montagna da vivere tutto l’anno”.

 

I dati del turismo in Appennino

Dopo un 2019 che aveva fatto registrare 579mila arrivi (+7,6% sul 2018) e 2 milioni e 474mila presenze (+6,4% sul 2018), dal marzo 2020 i comprensori montani e appenninici si sono fermati per un anno e mezzo a causa dell’emergenza pandemica.

Numeri poi parzialmente compensati dal buon andamento delle stagioni estive che hanno positivamente risentito della voglia di contatto con la natura, ricerca di relax e di distanziamento da parte dei turisti.

I dati del periodo maggio-settembre 2022 hanno confermato, infatti, una ripresa significativa con un movimento turistico estivo che ha registrato 494mila arrivi e 1,8 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente del +34,6% e del +17% rispetto al 2019, ultima stagione pre-Covid.

L’assoluta mancanza di precipitazioni nevose e le temperature elevate tra fine 2022 e inizio 2023 hanno imposto un brusco stop negli arrivi e nelle presenze, in un periodo, quello delle feste natalizie, che rappresenta da solo circa il 40-45% del fatturato turistico invernale complessivo per il comparto montano con un impatto che potrà essere puntualmente valutato solo alla fine del primo trimestre 2023 (dati Trademark).