Violenze alla convivente anche davanti ai figli: denuncia e divieto di avvicinamento per un 35enne abitante a Reggio Emilia



Sin dall’inizio della convivenza, risalente al 2016, in diverse occasioni e in maniera reiterata ha subito offese, minacce e violenze dal compagno che non ha risparmiato tali maltrattamenti anche davanti ai figli minori e nel periodo in cui la donna era in stato interessante. Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi dall’uomo nei confronti della convivente a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Cadelbosco Sopra, a cui la donna nel corso di una sofferta deposizione ha raccontato i fatti, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un 35enne abitante a Reggio Emilia in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’essere stati commessi ai danni di donna in stato interessante e in presenza di figlio minore.

La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento all’ex compagna 55enne ora trasferitasi in altra provincia, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati mantenendo una distanza di 5.000 mt e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa. Provvedimento di natura cautelare che ieri è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra che hanno condotto le indagini.

Dalle risultanze investigative è emerso come l’uomo, dall’inizio della convivenza avvenuta nel 2016, a causa dell’uso smodato di bevande alcoliche che lo rendevano violento, maltrattava la convivente con continue vessazioni in presenza anche di un figlio minore. In particolare, schiaffeggiandola ripetutamente, percuotendola continuamente con cadenza periodica anche con  pugni, spintoni, sbattendole la testa contro l’armadio, schiacciandole la mano dentro l’anta, insultandola con i peggiori epiteti e minacciandola per farla tornare a casa quando, esausta decideva di fuggire e tornare dai suoi genitori. Gravi condotte maltrattanti quelle denunciate dalla donna che riscontrate dai militari in forza alla stazione di Cadelbosco Sopra hanno portato all’odierno provvedimento cautelare richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana. I Carabinieri della Stazione di Cadelbosco Sopra ieri, ricevuta l’ordinanza applicativa della misura cautelare, vi hanno dato esecuzione sottoponendolo al provvedimento cautelare l’uomo. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagato.