Unibo e Alfasigma insieme per il settore farmaceutico e la sanità



L’Università di Bologna e Alfasigma hanno siglato un accordo di interesse strategico e con un grande impatto scientifico nei settori della chimica, chimica farmaceutica e dei prodotti specialistico-medici per la cura dei malati, ma anche sui temi legati alla gestione della sanità.

Grazie all’accordo quinquennale, saranno portati avanti insieme progetti e attività in diversi ambiti, anche nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con una particolare attenzione all’ambito della ricerca biotecnologica e farmaceutica da un lato, e all’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale dall’altro.

Alfasigma e Ateneo hanno all’attivo già diverse collaborazioni che vanno avanti da alcuni anni, come l’organizzazione di tesi e tirocini, partecipazioni congiunte a bandi competitivi, dottorati di ricerca, pubblicazioni, progetti di ricerca commissionata, brevetti a titolarità congiunta, partecipazione a Master di formazione post-laurea, eventi divulgativi e culturali, iniziative di open innovation e contest rivolti agli studenti dell’Alma Mater.

Con il nuovo accordo, saranno organizzate nuove attività e iniziative, favorendo le sinergie di attività e progetti multidisciplinari, nel campo della ricerca e innovazione, del trasferimento tecnologico, dell’imprenditorialità, della didattica e dell’orientamento al lavoro, dell’internazionalizzazione, della cooperazione allo sviluppo, sostenibilità e innovazione sociale. Per i progetti multidisciplinari Alfasigma potrà mettere a disposizione le competenze dei propri collaboratori provenienti dalla Ricerca e Sviluppo, dall’area medica, dal marketing farmaceutico.

Le collaborazioni si inseriscono perfettamente nell’attuale scenario internazionale che, non solo a causa della pandemia, ma anche per l’invecchiamento generale della popolazione e l’aumento delle patologie croniche sta attraversando un momento di attenzione particolare alla salute pubblica: dalla prevenzione alle cure mediche, fino ad arrivare ai prodotti biofarmaceutici più innovativi, che anche Alfasigma come leader nel settore sta sviluppando.

L’accordo, partendo dalle attività sinora condivise, punta ad un forte incremento delle collaborazioni, sia in termini di differenziazione della tipologia di attività congiunte (trasferimento tecnologico, imprenditorialità e open innovation, sostenibilità ed innovazione sociale, orientamento al lavoro, internazionalizzazione e cooperazione allo sviluppo, diversità ed inclusività) così come ad un approccio fortemente multi-disciplinare.

Alfasigma, tra i principali player dell’industria farmaceutica italiana, è un’azienda focalizzata su specialità da prescrizione medica, prodotti di automedicazione e prodotti nutraceutici. Nata nel 2015 dall’aggregazione dei gruppi Alfa Wassermann e Sigma-Tau – due tra le storiche realtà farmaceutiche italiane – oggi è presente con filiali e distributori in circa 90 paesi nel mondo. L’azienda impiega oltre 3000 dipendenti, di cui più della metà in Italia suddivisi in 5 sedi: a Bologna il centro direzionale e a Milano la sede della divisione internazionale, mentre a Pomezia (RM), Alanno (PE) e a Sermoneta (LT) sono localizzati i siti produttivi. Bologna e Pomezia ospitano anche laboratori di Ricerca e Sviluppo. In Italia Alfasigma è leader nel mercato dei prodotti da prescrizione dove è presente in molte aree terapeutiche primary care (cardio, orto-reuma, gastro, pneumo, vascolare, diabete) oltre a commercializzare prodotti di automedicazione di grande notorietà, come Biochetasi, Neo-Borocillina, Dicloreum e Yovis. Sito web www.alfasigma.it

L’Università di Bologna ha origini molto antiche: fondata nel 1088 è indicata come la prima Università del mondo occidentale. Conta oltre 87.000 studenti, 232 corsi di laurea, di cui oltre 80 internazionali, distribuiti su 5 Campus: Bologna, Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini. Ha 33 Dipartimenti, 48 corsi di Dottorato, 59 Scuole di Specializzazione, circa 100 Master di primo e secondo livello e una media di 11.000 prodotti di ricerca all’anno. L’Università di Bologna è tra i primi Atenei in Europa per numero di studenti che partecipano ai programmi di scambio, sia in uscita che in entrata.

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