Il lavoro della Polizia locale Bassa Reggiana in difesa dei minori e delle vittime di violenza di genere



Negli ultimi anni si è intensificato l’impegno da parte del Corpo di Polizia Locale Bassa Reggiana nel seguire casi di violenze in famiglia a danno di minori e donne. L’attività svolta negli anni 2019 e 2020 (vedi più sotto dati e numeri) dal nucleo specializzato di Polizia giudiziaria è stata integrata da azioni di supporto e protezione dei soggetti deboli, mantenendo un profilo di riservatezza e massima garanzia delle persone coinvolte, rispettandone la privacy ed evitando la publicizzazione degli interventi che avrebbero potuto condurre all’individuazione delle vittime dei reati. Per far fronte a questo problema, in collaborazione con il servizio di Medicina Legale e il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Guastalla, da tempo vengono organizzati incontri sul tema dell’accoglienza e dell’assistenza alle donne vittime di violenza al fine di elaborare procedure operative condivise e potenziare i livelli di collaborazione tra tutti i soggetti chiamati in causa (Forze dell’ordine, operatori socio-sanitari, medici legali, strutture di accoglienza…).

“A tutela e protezione delle donne vittime di violenza nelle relazioni d’intimità, il nostro nucleo di Polizia Giudiziaria, con sede a Guastalla, collabora con i Servizi Sociali, i Centri Antiviolenza e con gli altri soggetti interessati che devono fare “rete”, a sostegno del percorso lungo e doloroso che le vittime affrontano per uscire dal ciclo della violenza. La denuncia, infatti, è solo il primo di una lunga serie di passi, che la donna deve compiere e a supporto della quale si attivano tutti gli attori della rete”. Carlo Alberto Romandini, comandante del Corpo Unico di Polizia Locale Bassa Reggiana, spiega il difficile, delicato e silenzioso lavoro di squadra che quotidianamente svolgono i suoi agenti specializzati in questo ambito, un lavoro molto impegnativo, dal quale non sempre si raccolgono risultati immediati. “La perseveranza, l’attenzione e la dedizione non vengono mai meno. Oggi possiamo raccogliere un risultato importante e raccontarvi una storia a lieto fine” ha detto il comandante della Bassa Reggiana.

La storia, in parte già ripresa dagli organi di informazione, testimonia il lavoro di questo nucleo specializzato della Polizia Locale Bassa Reggiana.

“Nel giugno del 2019 una donna di origini pakistane, che da anni subiva maltrattamenti e vessazioni da parte del marito, si è rivolta a noi chiedendo aiuto, per sé e per i suoi bambini, costretti ad assistere alle violenze perpetrate dal papà. Dal racconto della donna e dai referti medici emergeva che il marito non solo la picchiava ma le impediva di uscire senza permesso, la chiudeva in casa, le vietava perfino di sottoporsi alle visite mediche durante la gravidanza. Un giorno, per esempio, la donna e i bambini sono stati chiusi a chiave dentro casa dal marito andato al bar e sono stati liberati dagli agenti di Polizia locale che si sono accorti dell’accaduto grazie ad un’attività di controllo durante il periodo di sorveglianza della specifica situazione famigliare. La donna e i bambini sono stati immediatamente allontanati e collocati in un luogo sicuro mentre l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti in famiglia aggravati. La stessa Autorità Giudiziaria ha poi emanato una misura cautelare in modo che l’uomo non potesse avvicinarsi alla moglie e ai figli, per evitare ulteriori violenze. I Servizi Sociali si sono occupati subito della situazione emergenziale e, poi, della costruzione di un nuovo progetto di vita per la donna e i suoi figli. Nel frattempo, la giustizia ha fatto il suo corso e due giorni fa i Carabinieri, in esecuzione della sentenza definitiva di condanna penale dell’uomo a 2 anni e 4 mesi di reclusione, l’hanno trasferito in carcere”.

“Ora noi tutti ci auguriamo che la donna e i suoi bambini possano finalmente riprendersi la serenità e la tranquillità che meritano, dopo tanti anni vissuti nell’incubo della violenza” è il commento del comandante Romandini.

ALCUNI DATI SULL’ATTIVITÀ DI POLIZIA GIUDIZIARIA CONTRO I MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA E LA VIOLENZA DI GENERE NEGLI ULTIMI DUE ANNI

ANNO 2019

Al di là dell’attività corrente, a cui va aggiunta anche la prosecuzione dell’attività di indagini iniziate nel corso del 2018, un aspetto importante dell’attività di Polizia Giudiziaria ha riguardato il contrasto ai fenomeni di maltrattamento in famiglia e di violenza di genere.

Su questo tema, nel corso del 2019 sono state avviate 21 indagini di cui:

–          12 indagini hanno visto vittime di maltrattamento altrettante donne e coinvolto 29 minori per violenza diretta o assistita.

–          4 indagini hanno visto minori vittime di abusi sessuali,

–          3 indagini hanno riguardato minori coinvolti in attività illecite (furti),

–          1 indagine ha riguardato un minore autore di violenza sessuale a danno di altro minore,

–          1 minore è stato indagato per spaccio di sostanze stupefacenti e nella stessa indagine sono stati segnalati alla Prefettura altri 4 minori assuntori.

Si evidenzia che, vista la delicatezza dei temi trattati, il personale impiegato in questa attività ha effettuato un costante aggiornamento professionale che nel corso del 2019 si è concentrato su corsi di specializzazione sulla violenza di genere e sulla nuova normativa del cosiddetto Codice Rosso.

Gli operatori hanno anche partecipato fattivamente al tavolo interistituzionale, costituito da rappresentanti di Polizia Locale, Ausl Servizi Sociali area minori e adulti, Associazione non da sola, Medico Legale, e Carabinieri, per la stesura di un protocollo in materia di violenza di genere.

Particolare eco ha suscitato l’attività condotta a margine di un precedente procedimento penale per reati di violenza in famiglia che ha consentito di rintracciare e fermare l’indagato al rientro dal Marocco e consegnare alla madre i due figli minori che lo stesso aveva sottratto e portato illecitamente all’estero.

Nel corso del 2019 numerose sono state le richieste di assistenza e supporto al servizio sociale area minori, in occasione delle comunicazioni dei provvedimenti del Tribunale per i Minorenni di Bologna, ai famigliari dei minori sotto tutela. La Polizia Locale ha sempre partecipato, garantendo lo svolgimento di tutte le attività, ivi compreso l’allontanamento tramite le procedure previste dall’art. 403 CC, nella sicurezza di tutte le persone presenti.

Al fine di favorire lo svolgimento di tali attività in un clima accogliente e nello stesso tempo poter garantire adeguata protezione agli utenti deboli e agli stessi operatori, presso gli uffici di via Castagnoli a Guastalla è stata attrezzata una apposita stanza da utilizzare per colloqui protetti  congiuntamente agli operatori dei Servizi Sociali.

 

ANNO 2020

Anche l’attività dell’Ufficio di Polizia Giudiziaria, così come quella di tutto il Corpo Unico, nel corso dell’anno 2020 è stata notevolmente influenzata dalle situazioni createsi nel nostro territorio, legate all’andamento epidemiologico del virus SARSCOV-19.

L’Ufficio di Polizia Giudiziaria ha tuttavia mantenuto la sua piena operatività, anche se l’apertura al pubblico è stata organizzata solo attraverso un accesso regolamentato su appuntamento.

Per quanto riguarda l’impegno in tema di violenza di genere e di reati posti in essere da minori o a danno di questi, il dato non tiene conto del fatto che gli operatori hanno dato corso a numerose deleghe della Magistratura anche in prosecuzione di indagini iniziate nel 2019.

Su questo tema, nel corso del 2020 sono state avviate comunque nuove indagini di cui:

–          4 indagini hanno visto vittime di maltrattamento altrettante donne e coinvolto 4 minori per violenza diretta o assistita;

–          1 indagine ha visto un minore vittima di abuso sessuale;

–          1 indagine ha riguardato la compra/vendita di un minore, attività che ha avuto sviluppi anche all’estero;

–          2 indagini hanno portato al deferimento all’autorità giudiziaria di tre persone per il reato di Stalking.

Gli operatori dell’Ufficio hanno garantito la loro partecipazione al tavolo interistituzionale, costituito da rappresentanti di Polizia Locale, Ausl Servizi Sociali area minori e adulti, Associazione non da sola, Medico Legale, e Carabinieri, per la stesura di un protocollo in materia di violenza di genere, documento che è stato formalizzato e sottoscritto tra tutte le istituzioni in campo in occasione della giornata contro la violenza di genere 25 novembre 2020.

Anche nel corso del 2020, la collaborazione con il servizio sociale area minori in occasione delle comunicazioni dei provvedimenti del Tribunale per i Minorenni di Bologna, ai famigliari dei minori sotto tutela, ha assunto una importante valenza. La Polizia Locale ha sempre collaborato con gli Uffici preposti, garantendo lo svolgimento di tutte le attività, ivi compreso l’allontanamento tramite le procedure previste dall’art. 403 CC, in sicurezza per tutte le persone presenti.

Dopo la sottoscrizione avvenuta in data 3 dicembre 2019 del protocollo “SCUOLE LIBERE DALLE SOSTANZE ILLEGALI” condiviso con le direzioni e i consigli di classe degli Istituti Rassel, Carrara e C.F.P. di Guastalla, l’Ausl, l’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana e l’associazione “Prodigio”, la collaborazione instaurata con la rete sopra individuata ha consentito di intervenire preventivamente e di limitare e circoscrivere episodi di violenza che vedono coinvolti minori, in particolare:

–          Sono state svolte 3 indagini che hanno riguardato diciotto minori coinvolti in risse svoltesi davanti ai plessi scolastici;

–          3 minori sono stati indagati per spaccio di sostanze stupefacenti, con attività di perquisizione domiciliare e personale svoltesi anche fuori regione e delegate dall’autorità giudiziaria minorile di Bologna.

Da segnalare che nel corso dell’anno 2020 sono state 4 le persone deferite all’autorità giudiziaria per il reato di diffamazione aggravata posto in essere attraverso strumenti social quali Facebook o Whatsapp.  Che hanno visto quali soggetti offesi le istituzioni e i loro rappresentanti.

Due inoltre gli interventi operati in tema di porto abusivo di armi che hanno portato al sequestro di fucili, pistole, proiettili e segni distintivi delle forze di polizia, contraffatti.