Reggio Emilia sviluppa il sistema educativo integrato per la fascia 0-6 anni



Viene presentato per il voto nell’odierna seduta di Consiglio comunale il rinnovo del Protocollo d’intesa per un sistema educativo di qualità zero-sei anni per il periodo 2021-2024. Un Patto per la città, che per la prima volta integra tutti i servizi educativi locali dando così pari dignità a ciascuno di essi in modo sistemico e pluralista: oltre al Comune di Reggio Emilia, Ministero dell’Istruzione-Ufficio scolastico provinciale e Fism, la platea dei firmatari si amplia con alcuni soggetti privati quali Libera scuola Steiner Waldorf, cooperativa sociale Fondazione Ente Veneri, Scuola d’infanzia Totem.

All’interno del Protocollo, infatti, trovano cittadinanza tutte le diverse esperienze educative che in questi anni hanno reso Reggio Emilia una città capace di accogliere una coerente e opportuna pluralità educativa e pedagogica nelle rispettive autonomie e identità di valori e riferimenti. L’obiettivo è costruire un’alleanza educativa con i genitori, per garantire diritti di cittadinanza e pari opportunità di accesso a tutti i bambini e le bambine.

 

HANNO DETTO – “Anche dopo un anno difficile come quello del Covid, continuiamo a investire sul futuro della città con un accordo che vuole garantire il diritto all’educazione dei bambini tra gli 0 e i 6 anni – ha detto oggi il sindaco Luca Vecchi illustrando il Protocollo alla stampa – Rinnoviamo e ampliamo un sistema integrato a governance pubblica che ci permette a oggi di avere tassi di scolarizzazione come nessun’altra città italiana, perché pari a oltre il 50% per la fascia dei nidi, e oltre il 90% nella scuola d’infanzia. Accanto a investimenti importanti come quelli legati al Mire, alla tangenziale e al seminario che cambieranno la faccia della città nei prossimi anni, investiamo sulle persone e sulla città dei bambini con trasferimenti che valgono circa 100 milioni di euro in 5 anni”.

“Si tratta di un Protocollo rinnovato, che tiene conto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni rispetto alla popolazione e alle esigenze delle famiglie ha aggiunto l’assessore comunale all’Educazione Raffaella Curioni – Per questo abbiamo come obiettivo un’educazione che sia sempre più inclusiva e che ci porti al 100% di scolarizzazione nella fascia 3-6 anni per poter poi agevolare l’ingresso nella scuola dell’obbligo. Abbiamo inoltre lavorato sull’innovazione, sul tema del bilinguismo già sperimentato alla scuola Totem e sul tema delle rette pensando a una riduzione delle rette nella fascia 3-6 per permettere a tutti la frequenza delle scuole”.

Alla presentazione del Protocollo sono intervenuti anche Cristian Fabbi, presidente Istituzione nidi e scuole d’infanzia, che ha spiegato come il lavoro svolto sia stato orientato a criteri di giustizia sociale, quindi alla volontà di essere sempre più inclusivi rispetto al tema della povertà educativa e della difficoltà economica e rispetto al tema dei diritti speciali dei bambini”, e Nando Rinaldi, direttore della stessa Istituzione, che ha sottolineato l’importanza delle nuove sperimentazioni, come quella relativa al bilinguismo e alle attività all’aperto che, a causa della pandemia, hanno subito un forte incremento”.

 

Il Protocollo si inserisce nell’esperienza delle scuole e dei nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia, costruita nel dialogo e nel confronto con altre esperienze, locali e internazionali, in un percorso pluridecennale di arricchimento reciproco, che ha contribuito a generare e sviluppare nel tempo quel Sistema educativo pubblico integrato che connota Reggio Emilia, consente una risposta efficace alla domanda educativa in città e costituisce un modello per altre realtà. L’obiettivo del Protocollo, a fronte di un mantenimento dei posti seppur in una condizione di decrescita demografica che vede praticamente azzerate le lista d’attesa per l’accesso ai nidi e alle scuole d’infanzia, punta a rafforzare le politiche educative per conseguire l’aumento del tasso di scolarizzazione e la generalizzazione della frequenza della scuola dell’infanzia a tutti i bambini 3/6 anni. Tutto questo salvaguardando contemporaneamente il valore dell’educazione pubblica in collettività.

Il documento recepisce inoltre le esperienze maturate durante la pandemia da Covid-19, facendo tesoro di progettualità particolarmente innovative sviluppate a Reggio Emilia quali la Scuola diffusa o il progetto Prove di futuro, dimostratesi nel tempo anticipatrici delle opportunità di frequenza dei servizi educativi.

Il Protocollo che viene presentato quest’oggi in Consiglio comunale rinnova il precedente documento valido per il periodo 2014-2019, prorogato per questioni legate alla pandemia.

 

PROPOSTE E IMPEGNI DEL PROTOCOLLO – A fronte di un finanziamento previsto dall’accordo, il Protocollo stabilisce una serie di impegni:

·         il consolidamento e l’ottimizzazione del sistema pubblico integrato e della rete dei servizi;

·         la promozione di un Piano degli investimenti (2021-2024) destinati alle strutture della città dedicate all’infanzia (riqualificazioni delle aree verdi e delle cucine);

·         favorire sempre più il dialogo tra i diversi soggetti gestori;

·         promuovere servizi di conciliazione, per favorire una migliore risposta alle necessità delle famiglie.

 

Viene, inoltre, individuata la formazione di una Commissione paritetica, per seguire e verificare l’applicazione del protocollo, garantire uno scambio reciproco di informazioni e valutazioni, sollecitando forme di collaborazione tra i soggetti, ed esprimere parere sulla programmazione territoriale e quindi su istituzione, soppressione, trasferimento di sezioni. La commissione è formata dall’assessore all’Educazione e da tre consiglieri comunali, dal presidente dell’Istituzione scuole e nidi d’infanzia, dal presidente Fism, da due rappresentanti delle altre esperienze educative e da due rappresentanti dell’Ufficio scolastico provinciale.

Sarà approfondito il tema del passaggio dalla scuola d’infanzia alla scuola primaria con costante dialogo tra le due realtà (continuità educativa). Verranno mantenute le cucine interne da parte degli enti gestori per qualificare il pranzo anche come importante momento educativo di apprendimento.

Riguardo all’accoglienza di bimbi disabili, si continuerà nella costruzione di uno specifico progetto per i bambini con diritti speciali come ulteriore indicatore della qualità di una struttura educativa.

Tra gli altri impegni: elaborare un’offerta formativa ispirata ai valori fondamentali della Costituzione; favorire la connessione delle esperienze scolastiche con tutti i servizi territoriali, culturali, centri del volontariato o dell’associazionismo; promuovere forme di raccordo e continuità sia con il nido che con la scuola primaria; mettere in rete i servizi di supporto all’attività didattico-educativa; attivare almeno un percorso annuale di formazione comune sperimentata sul campo che coinvolga scuole comunali, statali, Fism e scuole paritarie aderenti.

 

CONTRIBUTO ECONOMICO – Le risorse che l’Amministrazione comunale destina alle politiche per l’Educazione – per la fascia da 0 a 14 anni- sono complessivamente pari a circa 27 milioni di euro, di cui 1.726.000 annui per le azioni previste nel Protocollo compresi nei circa 20 milioni costituiti dal trasferimento all’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia comunali per lo zerosei.

Per quanto riguarda le scuole Fism – che svolgono un’azione di scolarizzazione rilevante – ci sarà un consolidamento del contributo da 1.555.000 euro a 1.567.000 euro l’anno, potenzialmente estendibile sulla base di numeri in aumento già dal prossimo anno scolastico a 1.657.500.

Per ciò che riguarda le “altre esperienze educative” saranno trasferite ogni anno risorse pari a 159.000 euro.

 

ALCUNI DATI SULLA SCOLARIZZAZIONE 0-6 – Nell’anno scolastico 2020-2021, dei 7.834 bambini residenti a Reggio Emilia, 5.840 (pari al 74 % di quelli in età 0-6 anni) frequentano un nido o una scuola dell’infanzia nella rete cittadina gestita tramite l’Istituzione. Nel corso del medesimo anno scolastico, il tasso di scolarizzazione si attesta al 50,66% per i nidi d’infanzia e al 90,75 per la scuola d’infanzia grazie all’ampia rete di strutture (statali, comunali a gestione diretta e indiretta, Fism, altre esperienze educative), esaurendo sostanzialmente la lista d’attesa.

In particolare, i bambini iscritti alle scuole d’infanzia Fism sono 253 nelle sezioni primavera e 1.442 nelle scuole d’infanzia per un totale di 1.698 bambini. Sono invece 69 i bambini frequentanti i servizi della Libera scuola Steiner-Waldoorf, 54 quelli della scuola paritaria “Amelia Veneri”, che accoglie bambini da 3 a 5 anni provenienti da Fogliano, Bosco e Canali, e infine 45 gli iscritti al nido scuola Totem.