Lo scorso mese di marzo era stato arrestato dai carabinieri di Gattatico e ristretto in regime di arresti domiciliari in quanto, a distanza di 14 anni dalla fine della convivenza, aveva cominciato a perseguitare l’ex convivente, una 37enne abitante nel reggiano, telefonando con insistenza in maniera molesta e minacciosa, inviandole numerosi messaggi a contenuto pretenzioso e minatorio. Pretendendo di parlare con la donna la minacciava di recarsi presso la sua abitazione o il posto di lavoro, prospettando di commettere fatti gravi visto che asseriva di essere pronto a “tornare in galera” e anche a “farsi l’ergastolo”.
Nel contempo assumeva analoga condotta persecutoria nei confronti dell’ultima ex convivente, una 30enne reggiana, consistita nell’inviarle messaggi offensivi e minacciosi, affibbiarle numerosi amanti, e in una circostanza presentarsi nell’asilo della figlia avuta in comune e cercare di colpirla con una testata. Condotte persecutorie indirizzate anche all’amico della sua ex 30enne, un 23enne abitante in Val d’Enza, al quale inviava ossessivi messaggi dal contenuto minaccioso con frasi del tipo “vi squarto vivi”.
Condotte persecutorie quelle commesse da un 42enne salernitano abitante in Val d’Enza che hanno cagionato alle tre vittime un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, ingenerando in loro il timore per l’incolumità propria e dei rispettivi familiari, tanto da indurli a cambiare le abitudini di vita. Gravi condotte persecutorie quelle ricostruite dai carabinieri della stazione di Gattatico, a cui le tre vittime avevano formalizzato le denunce, per le quali la Procura reggiana – Dr.ssa Maria Rita Pantani – chiedeva ed otteneva dal GIP del tribunale di Reggio Emilia un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari. Il provvedimento restrittivo eseguito dai carabinieri non è valso però a interrompere la condotta delittuosa dall’uomo. Lo stesso infatti attraverso WhatsApp inviava a un amico residente in Campania messaggi audio con cui sfogava la rabbia e il rancore nei confronti dell’ex 30enne e del suo attuale compagno proferendo minacce rivolte ai due. Non solo attraverso la sua pagina di Facebook pubblicava chiare minacce rivolte agli stessi. Post minacciosi di Facebook e file audio che i due (la 30enne e l’attuale compagno) hanno consegnato ai carabinieri di Gattatico a cui hanno denunciato le nuove minacce. I militari, riscontrati i fatti hanno segnalato la condotta delittuosa alla Procura reggiana che concordando con le risultanze investigative chiedeva ed otteneva l’aggravamento della misura degli arresti domiciliari con il carcere. Il provvedimento ieri è giunto ai carabinieri di Gattatico che l’hanno eseguito conducendo l’uomo in carcere.
Durante le fasi dell’esecuzione i carabinieri di Gattatico rinvenivano nell’abitazione dell’uomo e sequestravano un tirapugni in ferro, un coltello a scatto lungo 31 cm di cui 15 di lama e un pugnale lungo 36 cm di cui 24 di lama, circostanza per cui l’uomo veniva anche denunciato per detenzione illegale di armi.