Sono 37 le aziende italiane del comparto macchine per il confezionamento e l’imballaggio che hanno accolto l’appello di Confindustria di offrire, su base volontaria, i propri spazi nell’ambito del piano nazionale di vaccinazione anti Covid. 13 di queste sono in Emilia-Romagna (in corrispondenza della Packaging Valley che si snoda lungo la via Emilia, nelle zone di Modena, Bologna, Ferrara, Piacenza, Parma e Ravenna).
Sono invece complessivamente 15 le aziende del comparto macchine per ceramica che hanno aderito all’appello. Anche in questo caso la partecipazione all’iniziativa ha coinvolto tutto lo stivale: il 48,8% delle imprese aderenti proviene dalle regioni del Nord-Ovest (il 36% del totale nella sola Lombardia); il 24,2% nelle regioni del Nord-Est (il 12% nel Veneto), il 14,1% nelle regioni del Centro, il 10,4% in quelle del Sud e il 2,5% nelle Isole.
Queste hanno risposto positivamente alla mappatura delle “fabbriche di comunità“. Un dato che dimostra forte spirito di servizio verso il Paese e vicinanza al territorio, una risposta sociale oltre che imprenditoriale al periodo di incertezza che da oltre un anno sta vivendo tutta l’economia mondiale.
L’iniziativa di Confindustria si è attivata dopo aver condiviso il progetto con il Commissario Straordinario all’emergenza, Generale Figliuolo, ponendosi l’obiettivo di individuare le imprese disponibili a integrare la campagna vaccinale mettendo a disposizione i propri siti. Consapevoli che questa operazione consentirebbe di vaccinare simultaneamente milioni di persone che lavorano nelle imprese e che animano le comunità locali.
In buona parte si tratta di imprese del Sistema Confindustria, ma si sono candidate anche realtà quali terminal aeroportuali, porti, stazioni ferroviarie, alberghi, ippodromi e palestre.
L’emergenza Covid scoppiata lo scorso anno non ha colto impreparate le aziende del comparto che grazie alle tecnologie 4.0 che consentono il controllo in remoto degli impianti, il collaudo e l’assistenza a distanza, sono sempre rimaste vicini ai clienti in tutto il mondo.
La possibilità di una campagna vaccinale più rapida e strutturata renderà possibile alle aziende italiane di tornare ad offrire tutta l’expertise e il know-how Made in Italy in tutti i mercati internazionali al meglio, con l’usuale prontezza che le contraddistingue.