Venerdì scorso 22 gennaio, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale per l’Emilia Romagna, ha dato esecuzione a ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Verona su richiesta della Procura della Repubblica scaligera.
Le operazioni, eseguite con la collaborazione della Sezione Polizia Stradale di Foggia, consentivano di trarre in arresto quattro cerignolani (A.I. di anni 56; L.I. di anni 29; S.E.A. di anni 27 e D.N.R. di anni 30) che nel mese di ottobre 2019 si erano resi autori di un furto in danno di una nota azienda operante nel veronese, asportando un mezzo pesante ed un ingente quantitativo di merce.
Grazie alla costante attività di controllo effettuata dalla Polizia Stradale e in particolare dal monitoraggio continuo delle aree di servizio ricadenti sul territorio regionale, nell’ottobre 2019 si procedeva al recupero dell’autocarro trafugato e di tutta la refurtiva all’interno dell’area di servizio Sillaro Ovest, lungo l’autostrada A/14 nel territorio del Comune di Castel San Pietro Terme. Nella circostanza i malviventi erano riusciti a dileguarsi poco prima dell’intervento degli operatori di polizia.
Gli investigatori, ricostruendo in maniera certosina gli spostamenti dei fuggiaschi, riuscivano a identificare un veicolo “pulito”, utilizzato prima come staffetta e poi come mezzo per allontanarsi dallo scenario: sono seguiti accertamenti di polizia scientifica e di natura tecnica, conducendo la Polizia Stradale a raccogliere un vero e proprio coacervo di elementi probatori la cui valutazione, da parte della Procura della Repubblica, ha condotto all’emissione delle misure cautelari restrittive.
Il commando, composto da due soggetti pluripregiudicati per reati specifici e da due uomini incensurati ma già noti alle Forze di Polizia per il coinvolgimento in altri eventi di natura predatoria, è stato così sorpreso nel sonno e condotto presso la Casa Circondariale di Foggia. Sia il veicolo che la merce, del valore di circa 50.000€, era destinata nell’entroterra pugliese per il successivo riciclaggio nei normali circuiti commerciali.
Dopo l’interrogatorio di garanzia eseguito dal GIP del Tribunale di Foggia, veniva confermata la custodia cautelare in carcere per tutti gli arrestati.