L’interrogazione presentata nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera a firma del consigliere Vittorio Capitani del Partito Democratico, aveva ad oggetto la “Cessazione del Contratto di fornitura di distributori d’acqua a livello cittadino”.
“Considerato che: la strategia Europea per la plastica in un’economia circolare – si legge nell’interrogazione – che promuove a tutti i livelli iniziative finalizzate alla riduzione dell’uso di plastiche monouso per tutti gli usi; l’impegno condiviso a livello regionale per la riduzione dell’utilizzo delle plastiche monouso . promosso dalla Regione Emilia Romagna nel piano d’azione del 2019 denominato PlasticFreER; l’utilizzo a livello territoriale da parte dei cittadini che, solo in data 28 dicembre 2020, hanno ricevuto comunicazione dell’interruzione del servizio poiché, secondo quanto dichiarato dalla Giunta a mezzo stampa, non autosufficiente e per richieste di ulteriori sovvenzionamenti da parte della ditta proprietaria; l’obiettivo di riduzione del prezzo e delle emissioni per la produzione e il trasporto della plastica, con cui l’allora Assessora Buffagni ha promosso l’iniziativa, poi proseguite dalla giunta Pistoni in ottica migliorativa, coinvolgendo gli alunni delle scuole nel Comune in progetti di educazione ambientale, ai fini di aumentare la consapevolezza sui temi green e promuovere in tale ottica l’uso dei distributori; si chiede al Sindaco e alla Giunta: quali sono le modalità con cui si è svolta la negoziazione della fornitura e quali sono state le modalità di coinvolgimento dei comitati di quartiere per l’assunzione di tale decisione? Quali sono stati i nodi di discussione principale che hanno portato la fine del rapporto? E’ prevista l’apertura di un ulteriore bando per l’affidamento del servizio ad un’altra impresa operante nel settore?”.
Ha risposto il Sindaco Gian Francesco Menani.
“Il progetto per il posizionamento delle casette dell’acqua è stato approvato con D.G.C. n°257/2012. La 1^ gara esperita nel 2013 andò deserta e fu nuovamente esperita nel 2014 per una durata di sette anni. Di tali delibere pubblicate all’albo pretorio poteva prenderne visione ogni cittadino ed in seguito è stato indetto un Avviso pubblico contenente i criteri e le modalità per l’Affidamento in concessione del servizio di realizzazione e gestione di erogatori pubblici di acqua potabile nel Comune di Sassuolo.
Le casette furono posizionate in:
1. via Refice
2. via Caduti senza Croce
3. via del Cimitero (San Michele);
4. via Padova – Parco ducale via Bezzi
Punto 2. Nodo della questione.
Il concessionario ha lamentato la mancanza di una equa remunerazione come da comunicazione del 15/02/2018 alla allora Responsabile dell’Area Amministrativa/Appalti e Contratti chiedendo, inoltre, l’esonero da pagamento della Tosap. Con successiva lettera del 2019 ha richiesto un contributo di €.2.200,00 per il 2019, pena la rimozione degli impianti in perdita.
Infatti, con nuova comunicazione la Ditta Pro Acqua scriveva: “Durante il corso del 2018 le erogazioni dei quattro impianti installati in Sassuolo non erano sufficienti a coprire i costi e dopo una richiesta di rimozione ci era stato chiesto gentilmente dall’amministrazione pubblica tramite la allora Responsabile dell’Area Amministrativa/Appalti e Contratti di proseguire con il servizio alla cittadinanza e che il Comune avrebbe contribuito alla parziale copertura dei costi. L’accordo era di esonerare Pro Acqua dalla tassa di occupazione suolo pubblico e di riconoscere € 200 al mese… nella buona fede la ditta ha dato seguito al servizio..”. (un accordo del genere sarebbe stato in contrasto al Regolamento Comunale Occupazione suolo pubblico e dunque totalmente arbitrario).
Prospettata la situazione alla precedente amministrazione Giunta Pistoni, questa si era fatta carico di corrispondere l’importo a SGP (in quanto non rientrante nell’attività di SGP, ente economico, che non ha competenze in materia di contributi ) e avrebbe poi, a mezzo di comunicati stampa, promosso l’uso delle case dell’acqua come da risposta fornita dall’ allora Responsabile dell’Area Amministrativa/Appalti e Contratti a seguito di corrispondenza con l’Amministrazione Comunale. L’ex sindaco Pistoni limitandosi ad una semplice e-mail alla Responsabile dell’Area Amministrativa/Appalti e Contratti in data 23/01/2019 proponeva di pagare € 200 al mese più la pubblicità per la ditta, in contrasto con quelle che erano le indicazione dell’appalto che prevedevano ogni onere e spesa a carico della Ditta Pro Acqua.
Tali atti e attività di supporto alla ditta non sono mai stati redatti.
La presente amministrazione, approfondendo la tematica, ha constatato non solo la mancanza di eventuale supporto alla ditta Pro Acqua da parte della Giunta Pistoni, ma anche il mancato controllo degli atti posti in essere ai fini della corretta esecuzione del servizio, in quanto vi sono notevoli carenze istruttorie tali da mettere in discussione la validità del rapporto tra le parti e di conseguenza la possibilità di ogni eventuale contributo. Manca il contratto di concessione di servizio, elemento indispensabile ed inderogabile per la validità del rapporto tra le parti.
A fronte del mancato incasso da parte della ditta e della mancanza degli atti posti in essere dall’Amministrazione precedente, Pro Acqua ha interrotto il servizio in quanto la stessa dichiarava che le erogazioni non erano sufficienti a coprire i costi di esercizio.
Punto 3. Nuovo bando per l’affidamento del servizio
A seguito di una attenta valutazione l’Amministrazione Comunale ha valutato la pubblicazione di un nuovo bando indirizzato alle imprese del settore. Nel bando sarà specificato che l’eventuale servizio sarà completamente a carico dell’impresa affidataria e dovranno essere assolti gli adempimenti di legge (quali il pagamento del Canone unico di occupazione Suolo Pubblico)”.