Modena, “Bonus mobilità: “sollecitare il Governo a reperire ulteriori risorse”



Sollecita il Governo a dare risposta a tutte le richieste del bonus mobilità per l’acquisto di biciclette e monopattini, anche individuando risorse aggiuntive, l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di lunedì 21 dicembre. La mozione, proposta da Katia Parisi (Modena civica) e sottoscritta anche da Pd, Sinistra per Modena e Verdi, è stata approvata con il voto a favore dei gruppi proponenti; contrari Lega Modena e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia e astenuti Movimento 5 stelle e Forza Italia.

Facendo riferimento al decreto “Rilancio” del Governo, varato il 19 maggio, che prevedeva, appunto, il buono mobilità per l’acquisto di biciclette e di monopattini, l’ordine del giorno ha ricordato i problemi che si sono creati con il “click day” del 3 novembre, tanto che, come ha evidenziato la consigliera Parisi nella presentazione, “il Governo successivamente ha riaperto il portale per un mese proprio per raccogliere le richieste di chi quel giorno non era riuscito a collegarsi. Bisognerebbe dunque – ha aggiunto – dare risposta a tutti, anche trovando ulteriori risorse, ma utilizzando metodi di ripartizione più equi, con contributi eventualmente ridotti ma per tutti coloro che hanno fatto domanda”.
Aprendo il dibattito, Paola Aime (Verdi) ha notato che la massa di richieste per il click day “dimostra che le persone sono interessate a muoversi con un mezzo differente”. L’esperienza del bonus è invece “sbagliata e da archiviare” per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) perché “un Paese che ha poche risorse e deve spenderle in modo oculato non può erogare un bonus senza distinzioni: i contributi devono andare a chi ne ha bisogno”. Anche Giovanni Silingardi (M5s) ha concordato sul fatto che i bonus “dovrebbero essere selettivi e non lineari”, affermando poi che le risorse necessarie per rispondere alle richieste arrivate dopo la riapertura della piattaforma “sono quasi interamente coperte: la sollecitazione, quindi, è superata dai fatti”. Per il Pd, Mara Bergonzoni ha concordato sulla necessità “di una maggiore chiarezza nelle modalità di erogazione”.