Circa 280mila euro per far partire subito i primi interventi urgenti e coprire le prime spese per l’assistenza alla popolazione di Nonantola e l’istituzione di una Commissione scientifica speciale per chiarire le cause della rotta del Panaro la mattina del 6 dicembre scorso.
Prosegue l’impegno della Regione per i territori di Nonantola, Castelfranco Emilia, Modena e Campogalliano colpiti dall’alluvione della scorsa settimana.
Dopo la richiesta di stato di emergenza nazionale formalizzata lunedì 7 dicembre dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e i due milioni di euro stanziati nello stesso giorno dalla Giunta regionale per sostenere le attività commerciali già colpite dal Covid, sono in arrivo altri due provvedimenti per i territori e i cittadini del modenese.
L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile sta infatti definendo in queste ore, insieme ai tecnici del Comune di Nonantola, il territorio più colpito, una serie di cantieri per interventi urgenti da far partire subito che si sommano alla prime spese per l’assistenza alla popolazione per circa 280mila euro che saranno formalizzati e dettagliati nella prossima Giunta regionale.
Inoltre, è stato approvato oggi l’atto che istituisce la Commissione tecnica esterna per poter disporre di valutazioni qualificate e imparziali sulle cause che hanno portato alla rottura dell’argine in località Gaggio di Castelfranco Emilia.
“Il nostro impegno è massimo a sostegno dei territori e dei cittadini dei modenese- afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo-. Ora la nostra azione è improntata su tre priorità. Innanzitutto, dopo aver riportato le persone nelle proprie case, dobbiamo mettere in sicurezza il territorio e ripristinare il patrimonio pubblico e per questo stiamo definendo con l’Agenzia regionale per la Protezione civile insieme al Comune di Nonantola i primi interventi urgenti a sostegno della popolazione più colpita. Poi dobbiamo garantire il rimborso a cittadini e imprese e con i sindaci dei Comuni interessati, stiamo lavorando ai moduli per la richiesta di danno. Infine, non meno importante, è chiarire le cause che hanno portato alla rotta dell’argine del Panaro. Ci aspettiamo che la Commissione tecnica, delineata con il provvedimento approvato oggi dalla Giunta e composta da esperti indipendenti, possa definire in modo trasparente e definitivo cosa è successo domenica mattina sul Panaro per evitare che eventi simili possano accadere di nuovo in futuro”.
La Commissione tecnica
Sarà costituita dal direttore generale per la Cura del territorio e l’Ambiente, Paolo Ferrecchi, che avrà il compito di individuarne i quattro componenti: uno di Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), esperto nella gestione della fauna ad abitudini fossorie; un esperto della direzione regionale dei Vigili del Fuoco Emilia-Romagna e due docenti universitari altamente specializzati e operanti in Atenei italiani particolarmente qualificati in materia idraulica e geo-strutturale, che non abbiano intrattenuto precedenti rapporti con i soggetti coinvolti nella gestione idraulica del fiume Panaro.
La Commissione, costituita già nelle prossime ore, rimarrà in carica il tempo strettamente necessario per procedere alle valutazioni tecniche e potrà chiedere, per lo svolgimento della propria attività, al direttore Ferrecchi, la collaborazione di professionalità presenti nell’organico della Giunta della Regione Emilia-Romagna, l’utilizzo di strumentazione a disposizione delle strutture regionali, nonché avanzare proposte di acquisizione di beni o servizi esterni utili. E sarà Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po, a garantire la copertura necessaria per il funzionamento della Commissione stessa.
A conclusione dell’attività, la Commissione consegnerà al presidente della Regione una relazione tecnica dettagliata e una relazione di sintesi con le analisi svolte e le valutazioni.