«L’alluvione lascerà il segno nella nostra comunità e rappresenta una ferita profonda che è arrivata dopo mesi di emergenza sanitaria. Ai cittadini danneggiati occorre assicurare il riconoscimento di tutti i danni, strutture murarie e beni danneggiati. Per quanto riguarda il solo patrimonio pubblico abbiamo stimato finora danni per oltre cinque milioni di euro, soprattutto agli edifici scolastici». Lo ha affermato Federica Nannetti, sindaca di Nonantola e consigliera provinciale, intervenendo nel corso del Consiglio provinciale, lunedì 14 dicembre, durante la discussione sul maltempo, gli allagamenti nel modenese e la rottura dell’argine del Panaro di domenica 6 dicembre.
«Il tema della sicurezza del nodo idraulico modenese – ha ricordato Nannetti – si è manifestato nel modo più drammatico e va messo al primo posto da parte delle istituzioni. E’ difficile convivere con questa ansia e paura ogni volta che ci sono eventi climatici che ormai sono all’ordine del giorno. Occorre farsi carico di questo problema che deve diventare una priorità assoluta».
Durante la discussione Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia, dopo aver ringraziato la Protezione civile, Vigili del fuoco, l’esercito, i volontari, i tecnici di Aipo e i sindaci coinvolti dall’evento, ha chiesto che «siano fornite tutte le risposte su quanto è successo» e ha ripercorso l’impegno della Provincia per presidiare la viabilità e garantire la riapertura delle strade provinciali allagate anche per favorire le attività di soccorso.
Il consigliere Antonio Platis, che è anche consigliere comunale di Nonantola, ha chiesto «chiarezza sulle cause dell’alluvione. Ci sono stati ritardi nell’intervento sulla falla e occorre migliorare le risposte a questi eventi» oltre a sollecitare «aiuti economici immediati a famiglie e attività economiche e commerciali con la Regione che deve anticipare le risorse chieste dallo Stato», proposta questa raccolta in un documento, approvato all’unanimità dal Consiglio, dove si chiede appunto «un ristoro immediato di tutti i cittadini e imprese colpiti, attraverso un bonus per fronteggiare le prime spese, da dedurre nel risarcimento finale» e si sollecita un incontro del Consiglio provinciale con i responsabili di Aipo, Protezione civile e Regione sulle cause degli allagamenti e il Governo a riconoscere lo stato di emergenza nazionale.
Stefano Lugli, infine, dopo aver espresso la vicinanza a tutta la comunità di Nonantola, ha sottolineato che il collasso dell’argine è avvenuto in un punto dove si erano verificati problemi anche nel 2014 e chiesto di migliorare i sistemi di allerta ai cittadini.