Dal Consorzio Burana il punto sulle operazioni attuate per allontanare le acque fuoriuscite dal Panaro



Dopo i primi giorni dalla rottura dell’argine il Direttore Generale del Consorzio della bonifica Burana – Ing. Cinalberto Bertozzi – illustra le attività messe in atto dal Consorzio Burana per alleviare il più in fretta possibile i disagi degli abitanti ed agricoltori di Nonantola, Castelfranco Emilia e Crevalcore. “Il Consorzio ha attivato tutti gli impianti idrovori per smaltire le acque della rotta del Panaro con pompaggi complessivi per svariati milioni di metri cubi. Le pompe sono state azionate già da domenica e sono tutt’ora in funzione anche le motopompe installate nei vari punti dell’abitato di Nonantola ed al nodo idraulico Torrazzuolo (di solito utilizzato per fini irrigui). Nello specifico grazie alle pompe è stato attivato un “travaso” importante di acqua del Panaro dalla fossa Bosca nel canal Torbido, monitorandone costantemente l’invaso per non pregiudicare la sicurezza dell’abitato di Crevalcore.

Inoltre, “al fine di distribuire il carico idrico, una parte della portata è stata intercettata a sud di Nonantola attraverso il colatore di Gaggio Panzano e l’attivazione dell’impianto Zanetti (anch’esso utilizzato normalmente per l’irrigazione).

Le manovre idrauliche si sono rivelate strategiche al fine di veicolare l’acqua all’interno di tutto il reticolo di bonifica che confluisce nel Canale Collettore Acque Alte con recapito in Panaro a Finale Emilia attraverso la chiavica Foscaglia (foto). Lungo il percorso, nell’impossibilità di scaricare per gravità alla chiavica Foscaglia per le alte quote di Panaro, è stato attivato alla Borga di Crevalcore il collegamento con il Canale Emissario Acque Basse che ha permesso di trasferire una parte del carico idraulico verso l’impianto idrovoro Bondeno-Palata di Bondeno (FE) anch’esso con recapito in Panaro.

Particolare attenzione è stata posta nel favorire il libero deflusso rimuovendo ostacoli di percorso, come per esempio accumuli di ramaglie o altri materiali, in corrispondenza di restringimenti di sezioni idrauliche”.

Il Direttore sottolinea che “questa attività rientra nel piano di supporto tecnico e operativo richiestoci da Protezione Civile regionale e da AIPO a cui abbiamo risposto in modo istantaneo ed efficace. Tutt’ora stiamo collaborando con i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile sempre con il principale obiettivo di prosciugare il più velocemente possibile i territori invasi dalle acque e far transitare le stesse verso valle nella massima sicurezza”.

L’ing. Bertozzi conclude: “Contestualmente il Consorzio ha dovuto gestire anche la piena idraulica generata dalle piogge di questi giorni – dell’ordine dei 100 mm – anche nel sistema idraulico consorziale in sinistra Panaro. Sono stati attivati gli altri impianti idrovori, tra cui il principale quello di Pilastresi, poi Santa Bianca, Cipollette e Dogaro assicurando così la tranquillità a centri importanti dell’Area Nord Modenese e dell’Oltre Po mantovano. Ciò è stato possibile coinvolgendo tutto il personale del Consorzio che sta operando H 24 con turni molto serrati e con un dispiego di mezzi, carburante ed energia elettrica imponenti”.