Trasporto pubblico e riapertura delle scuole, la Provincia: “serve un nuovo piano per rispettare il 50% sui mezzi”



Come organizzare il trasporto pubblico locale in occasione della riapertura delle scuole in presenza. E’ stato questo il tema al centro dell’incontro in video conferenza che si svolto venerdì 27 novembre, su iniziativa della Provincia. Hanno partecipato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia, Silvia Menabue dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Andrea Burzacchini, presidente di Amo, Antonio Nicolini, presidente di Seta, dirigenti scolastici superiori e tecnici di Provincia, Amo e Seta.

«In vista della riapertura delle scuole, probabilmente dopo le festività natalizie – ha affermato Tomei – dobbiamo presentare alla Regione un piano che tenga conto del nuovo scenario prospettato che prevede la riapertura in presenza con una capienza massima sui trasporti pubblici del 50 per cento, una situazione che impone una radicale riorganizzazione del servizio e degli orari. Servirà, quindi, uno sforzo aggiuntivo, non solo economico ma anche organizzativo che scaturirà da un confronto tra tutti i soggetti per arrivare a una proposta che presenteremo nei prossimi giorni alla Regione».

Nel corso dell’incontro sono state prese in considerazione alcune ipotesi che prevedono una rimodulazione sia dell’orario scolastico che quello delle corse che saranno approfondite.

I tecnici di Amo, dopo aver fatto il punto sul potenziamento dei mezzi, 50 in più nel territorio modenese dall’avvio dell’anno scolastico per garantire la capienza massima dell’80 per cento, si sono impegnati a presentare nei prossimi giorni, appunto in vista degli incontri in Regione, un piano con costi, mezzi e personale necessari, orari e tempi di attuazione, al fine di garantire la una capienza ridotta ora al 50 per cento e un servizio in grado di far fronte alle esigenze della didattica in presenza.

Durante l’incontro i dirigenti scolastici hanno chiesto di prestare una particolare attenzione alle coincidenze per gli studenti che utilizzano più mezzi e manifestato preoccupazione per i tempi stretti per riorganizzare eventualmente gli orari.