Il tema della alfabetizzazione e della appropriazione della lingua italiana viste come strumenti fondamentali non solo di integrazione degli immigrati/e, ma di vera e propria inclusione.
Muove da questa considerazione una analisi delle offerte di corsi di preparazione messi a punto dal variegato ecosistema modenese delle associazioni del territorio, del mondo no-profit, del volontariato e, non da ultimo, del versante istituzionale, condotto da studiosi e studiose, anche attraverso l’apporto di laureandi e laureande, oltre che di tirocinanti, del costituendo “Osservatorio Migranti” del CRID – Centro Interdipartimentale di Ricerca su Discriminazioni e vulnerabilità (www.crid.unimore.it) di Unimore, diretto dal Prof. Gianfrancesco Zanetti.
Il risultato, confluito nelle pagine di un “Report conclusivo dell’indagine sui corsi di italiano per persone migranti a Modena”, ha per la prima volta in maniera organica e comparata posto sotto la lente approcci, assunti metodologici di base, strumenti di apprendimento ed efficacia dei corsi proposti in ambito cittadino.
L’indagine sarà presentata e discussa nel corso di una tavola rotonda dal titolo “Progetti di inclusione e accoglienza tra diritto alla lingua e diritto alla casa” venerdì 27 novembre, nell’ambito della V Edizione del Festival della Migrazione, che verrà trasmessa a partire dalle ore 15.00 sul sito del Festival (https://www.festivalmigrazione.it/).
All’incontro, coordinato dal Prof. Thomas Casadei, referente scientifico-organizzativo dell’Osservatorio Migranti, interverranno la Dott.ssa Barbara Bello dell’Università di Milano, riconosciuta esperta di seconde generazioni e di tutela dei Minori Stranieri Non Accompagnati, il Prof. Matteo Rinaldini, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente della Fondazione Mondinsieme del Comune di Reggio Emilia, la Dott.ssa Roberta Pinelli, assessora alle Politiche sociali del Comune di Modena, ed il Dott. Francesco De Vanna, responsabile organizzativo dell’Osservatorio. È prevista inoltre la testimonianza di Zoufa Hajjat, rifugiata siriana e utente di uno dei corsi di lingua censiti nel Report.
Il lavoro di ricercatori e ricercatrici del CRID è consistito in un censimento qualitativo delle esperienze di inclusione linguistica e di alfabetizzazione che ha impegnato l’Osservatorio Migranti per vari mesi, durante i quali sono stati condotti approfondimenti, incontri, interviste con volontari e volontarie, operatori ed operatrici nonché utenti dei vari corsi.
La conoscenza della lingua italiana è appurata tramite un test specifico per il rilascio del permesso UE per soggiornanti di lungo periodo (livello A2 Quadro comune di riferimento europeo) e per l’acquisizione della cittadinanza (livello B1) e rappresenta, pertanto, uno dei requisiti necessari anche per la regolarità di alcuni dei titoli di soggiorno sul territorio italiano. Accedere a percorsi di alfabetizzazione linguistica, dunque, è cruciale per la promozione di percorsi di inclusione pieni, effettivi e rispettosi di tutte le identità.
“Il tema della lingua e dell’inclusione dei minori stranieri non accompagnati – afferma il Prof. Thomas Casadei, componente della giunta del CRID – è centrale per la riflessione critica sul diritto e sui diritti che rischiano di essere proclamati nei documenti solenni senza garanzie di effettività e di tutela. Per questo è decisivo verificare gli standard di tutela direttamente nelle prassi emergenti nei singoli contesti territoriali. Dopo vari workshop e tavole rotonde dedicati al lavoro delle persone migranti, in questi mesi il percorso dell’Osservatorio ha affrontato il tema non meno importante della lingua come dimensione specifica delle politiche di accoglienza. Il prossimo di approfondimento sarà quello relativo all’alloggio. Modena ormai da molti anni ha un tessuto sociale chiaramente multiculturale ed un Osservatorio sulle persone migranti costituisce, a nostro avviso, una opportunità per il consolidamento di buone pratiche e di più avanzate policy di inclusione”.
L’indagine – che rientra anche nelle attività di Public Engagement 2020 dell’Ateneo (“Alfabetizzazione e insegnamento dell’italiano L2 a persone con background migratorio: un’analisi dal contesto europeo alla realtà territoriale modenese”, referente il Prof. Thomas Casadei) – ha preso le mosse dalla constatazione che la scarsa conoscenza della lingua italiana rende uomini e donne migranti più fragili e vulnerabili, soprattutto sotto il profilo dell’inclusione lavorativa e, in un contesto contrassegnato dall’emergenza sanitaria, anche in relazione al diritto alla salute e all’accesso alle cure.
Durante l’incontro, inoltre, saranno presentati gli esiti del percorso di analisi qualitativa di “WelcHome”, progetto di accoglienza in famiglia di Minori Stranieri Non Accompagnati promosso da varie associazioni, con Porta Aperta quale ente capofila.
Tale analisi, a cura del CRID, si è articolata in quattro focus-group con le famiglie e le figure professionali coinvolte nel progetto: docenti, psicologi e psicologhe, funzionari e dirigenti del Comune, mediatori e mediatrici culturali.
L’attività di coordinamento ed elaborazione del Dott. Francesco De Vanna si è avvalsa, oltre che della collaborazione della Dott.ssa Samuela Gentile, autrice delle interviste, del supporto scientifico di un gruppo di studiosi e studiose esperti dei fenomeni migratori e della comunicazione interculturale, dott. Carlo Mercurelli, Prof. Gianluigi Fioriglio, Dott.ssa Serena Vantin, dott.ssa Paola Zonzini, nonché della collaborazione di neo-laureati in materia di tutela dei diritti umani delle persone migranti come la dott.ssa Benedetta Rossi.
Il progetto per l’istituzione di un Osservatorio Migranti (http://www.crid.unimore.it/site/home/osservatorio-migrazioni.html) gode di un finanziamento della Fondazione di Modena ed è promosso, oltre che dal CRID, anche da Porta Aperta, Arci Modena, CEIS e Coop. L’Angolo.
“Il percorso verso l’istituzione di un Osservatorio migranti – afferma il Prof. Gianfrancesco Zanetti, docente Unimore e Direttore del CRID – prosegue e intensifica le sue attività proponendo, nell’ambito del Festival della migrazione, una riflessione articolata sui profili linguistici delle politiche di inclusione. Come Centro di ricerca desideriamo promuovere un confronto che contamini il sapere accademico con il sapere di quanti ogni giorno operano sul fronte dell’accoglienza e dell’inclusione, a maggior ragione nel contesto di un’emergenza sanitaria. In questo modo potremo istituire un Osservatorio Migranti che non limiti le sue attività alla sola registrazione delle dinamiche in corso ma che si proponga anche l’individuazione di strumenti di contrasto ad ogni forma di vulnerabilità, incluse quelle determinate dal genere e quelle legate all’età”.