«Occorre rafforzare l’azione di contrasto perché la violenza contro le donne è un fenomeno purtroppo ancora diffuso, ma è necessaria anche una maggiore sensibilizzazione, a partire dalle scuole, per combattere ogni forma di violenza». E’ il commento di Maurizia Rebecchi, consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra mercoledì 25 novembre.
«Le notizie di cronaca – aggiunge Rebecchi – confermano che troppo spesso le violenze avvengono nell’ambito familiare, un luogo dove le donne dovrebbero essere più al sicuro. Per questo servono più tutele, una maggiore attenzione sulle situazioni a rischio e il potenziamento dei centri dove le donne possono chiedere aiuto e assistenza. Occorre anche una maggiore educazione al rispetto che deve avvenire già in età scolare, dai docenti supportati da esperti, dalle Forze dell’ordine e con il coinvolgimento dei soggetti del territorio che si distinguono per buone prassi a servizio della comunità intera».
La Provincia gestisce l’Osservatorio sulla violenza di genere dove sono disponibili dati, informazioni sui servizi e le iniziative sul tema (www.violenzadigenere.provincia.modena.it), nell’ambito delle competenze sulle pari opportunità.
Dai dati pubblicati emerge che quest’anno sono stati 17 i casi di violenza sessuale gestiti dall’accettazione ostetrico-ginecologica dell’Azienda ospedaliera e universitaria di Modena (Aou); nel 2019 erano stati 24 e 14 nel 2018; dal 2015 è stata avviata la procedura condivisa fra Aou e Ausl di Modena per gestione unica al Policlinico di tutti i casi di violenza sessuale che arrivano nelle strutture sanitarie pubbliche della provincia di Modena.
Sempre secondo i dati dell’Ausl, alla rete dei Consultori familiari, nel primo semestre del 2020, sono 68 le donne che hanno avuto accesso a servizi di psicoterapia e consulenza per problematiche di violenza di genere, mentre, sempre secondo i dati forniti da Ausl e Aou di Modena, in media ogni anno sono circa 750-800 le donne che si rivolgono ai pronto soccorso per atti di violenza, oltre la metà compiuti da persone della cerchia familiare.
Inoltre dai dati dei centri antiviolenza modenesi del coordinamento regionale, emerge che la Casa delle donne di Modena ha accolto, nel 2019, 391 casi (266 nuovi accessi) mentre il Centro Vivere Donna di Carpi ha registrato 107 accessi, dei quali 59 donne che per la prima volta si sono rivolte al Centro, dati in linea con gli anni precedenti.
Al centro antiviolenza trattati 400 uomini dal 2011
Il Centro Ldv – Liberiamoci dalla violenza dell’Ausl di Modena per l’accompagnamento al cambiamento di uomini autori di violenza, ha registrato, dalla sua attivazione nel 2011, il trattamento di 373 casi.
Dall’avvio del servizio al 10 novembre 2020 hanno concluso il percorso 135 uomini e 50 sono attualmente in trattamento.
Il numero dei contatti telefonici ricevuti dal Centro Ldv, a partire dal 2011 ad oggi, ammontano a 1.141 contatti di cui: 477 uomini (per avere informazioni e richiedere un appuntamento), 113 donne per avere informazioni per possibili invii dei compagni o mariti, 551 operatori dei servizi per eventuali invii.
Il centro modenese è stato il primo avviato in regione dove ora sono presenti 16 strutture simili.