“Il Decreto Ristori 2 prevede ulteriori misure di sostegno alle imprese che hanno subito una sospensione totale o parziale nell’ultimo Dpcm. Grazie al pressing esercitato da Confartigianato Lapam nei confronti del Governo le cose sono migliorate e sono state incluse nei nuovi interventi settori in cui operano artigiani e piccole imprese che erano rimaste fuori dal riparto dei ristori”. Lo afferma Daniele Casolari, responsabile sindacale Lapam Confartigianato. “E’ il caso – sottolinea Lapam – ad esempio delle attività di rosticcerie, friggitorie, pizzerie a taglio”.
Tra le novità che recepiscono le sollecitazioni di Confartigianato Lapam, il Dl Ristori 2 introduce 20 nuove categorie che possono beneficiare dei contributi a fondo perduto. Tra queste anche attività di trasporti terrestri (ad esempio le centrali radiotaxi), fotoreporter e altre attività di riprese fotografiche, corsi di danza, lavanderie industriali, guide alpine, commercio al dettaglio di bomboniere e diverse altre.
Inoltre per gelaterie e pasticcerie, bar e altri esercizi simili senza cucina e alberghi con domicilio fiscale o sede operativa nelle aree rosse o arancioni indicate nel Dpcm, la quota del contributo è aumentata del 50% e arriva al 200%.
Un nuovo contributo a fondo perduto viene riconosciuto, per l’anno 2021, alle imprese con sede operativa nei centri commerciali, e si prevede l’estensione agli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande interessati dalle misure restrittive del DPCM 3 novembre 2020, nel limite di spesa di 280 milioni di euro. “Si riconosce così, anche se parzialmente, un ristoro del danno indiretto agli operatori di filiera”, sottolinea Lapam.
Prosegue Casolari: “Siamo molto soddisfatti delle correzioni ottenute, l’esclusione della ristorazione da asporto ci pareva assurda, il reinserimento nell’alveo dei beneficiari è stato un piccolo ma importante passo avanti. Certo, nei provvedimenti del Governo permangono numerose complessità che rendono difficile districarsi nel ginepraio di disposizioni. Come Lapam Confartigianato proponiamo un nuovo modello di contributo a fondo perduto sulla falsariga di quanto previsto dal Decreto Rilancio. Tre i criteri sui quali il nuovo contributo dovrebbe basarsi. Primo: i destinatari dovrebbero essere tutti i titolari di partita Iva. Secondo, il calo di fatturato è da determinare in relazione ai mesi interessati dai provvedimenti restrittivi (non più solo aprile 2020) e come ultimo aspetto l’ammissione al contributo solo in presenza di un calo significativo di fatturato rispetto al corrispondente periodo del precedente periodo d’imposta”.