“Tamponi in ritardo e rischi di contagio troppo alti. L’U.Di.Con. Emilia-Romagna scrive al Governatore della Regione, Stefano Bonaccini, e all’assessore Raffaele Donini – interessando anche i sindaci dei capoluoghi – per segnalare le decine e decine di criticità arrivate dai cittadini, Modena compresa.
“La situazione attuale – spiega l’associazione – è difficile per tutti, ma noi di U.di.Con. Emilia Romagna, ascoltando i nostri associati, non possiamo esimerci dal sottolineare le numerose problematiche che li coinvolgono. Perché a dispetto di numeri e parametri, stiamo parlando di persone vere, reali che vengono alla nostra associazione con problemi tangibili. Grazie a questo abbiamo davvero il polso della situazione ed è per questo che esprimiamo preoccupazione”.
L’associazione sottolinea come stiano arrivando “ numerose segnalazioni di associati e non, che aspettano per troppi giorni l’esito di un tampone, di persone invece che attendono a lungo il tampone vero e proprio. Senza contare che se un cittadino è venuto a contatto con una persona positiva, secondo normativa, deve mostrare dei sintomi prima di poter richiedere al proprio medico di base (se ha tempo) di prescrivergli un tampone, con l’evidente risultato di aumentare i rischi del contagio qualora fosse positivo e continuasse la sua normale routine”. Da qui un altro disagio pagato di tasca propria, in tutti i sensi, dai cittadini: “I consumatori, che non hanno ricevuto l’autorizzazione da parte del medico di base, spesso e volentieri sono costretti a fare il tampone in studi privati, con un esborso economico non indifferente per non mettere a rischio la propria salute, quella dei colleghi di lavoro, di parenti e amici. La situazione non può andare avanti così, servono tamponi per tutti, dagli esiti certi e veloci”.
“Esprimiamo quindi – prosegue U.Di.Con. – forte preoccupazione per la situazione. Occorre fare di più e meglio, per permettere a tutti di lavorare in sicurezza e, soprattutto, fermare i probabili veicoli di contagio. Perché, pur capendo le difficoltà, non possiamo non sottolineare come i disguidi si ripercuotano alla fine sui cittadini. Siamo convinti che si possa e si debba fare di più, a partire dalle istituzioni. Per questo abbiamo scritto al Presidente Bonaccini e all’assessore Donini, per sollecitare un cambio di passo in nome della tutela della salute pubblica, la quale viene comunque prima di tutti gli altri parametri, economici e non. Non è più il tempo di tergiversare, la sanità dell’Emilia Romagna al momento sta reggendo, ma non possiamo permetterci di arrivare alla piena saturazione, occorre agire in fretta prima che la situazione precipiti”.