Covid-19, nel piano investimenti Ausl approvato 12 nuove case della salute, “rafforzare la rete”



Il Piano degli interventi sulla sanità modenese, approvato dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss), mercoledì 28 ottobre, aggiorna i progetti previsti sul territorio, alla luce dell’esperienze maturate durante l’emergenza Covid-19, con l’obiettivo strategico, «di migliorare – come ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza – l’offerta della rete, avvicinando sempre di più i servizi ai cittadini, in un’ottica di maggiore integrazione tra le strutture, ospedali e territorio».

Uno dei filoni principali del piano, infatti, è lo sviluppo della rete dei servizi territoriali come Case della salute, Ospedali di comunità e Hospice e in occasione della Conferenza Antonio Brambilla, direttore dell’Azienda Usl di Modena ha fatto il punto sui progetti in corso e quelli previsti dal piano, già finanziati, insieme ad altri che potranno essere realizzati se dovessero arrivare i fondi del Mes.

Sono ad oggi 14 le Case della salute attive, di cui tre con ristrutturazione già in atto. A Finale Emilia la gara per i lavori è stata aggiudicata e i lavori della prima fase sono in corso; seguiranno quelli per l’inserimento degli ambulatori delle cronicità, lesioni aperte, studi di medici e pediatri di famiglia, della sede delle ambulanze e del 118, del volontariato e dello sportello sociale.

A Cavezzo è in avvio la seconda fase di lavori per la realizzazione di un centro prelievi e nuovi ambulatori, oltre a quelli già attivati per medici e pediatri.

Anche a Sassuolo i primi lavori in avvio prevedono l’adeguamento con nuove funzioni di un’area destinata ai medici di medicina generale.

Sono 12 invece le nuove Case della salute previste nel piano, alcune in programma, molte in fase di progettazione, altre già in esecuzione: a Carpi, Formigine e Mirandola con lavori in corso; le altre a Modena in via Panni e all’ex Ospedale Estense, Campogalliano, Castelnuovo Rangone, Montese, S. Felice sul Panaro, Soliera, Vignola e Zocca.

Ai tre Ospedali di comunità (Osco) già attivi a Fanano, Castelfranco e quello di Novi, inaugurato lunedì 26 ottobre, si aggiungeranno ulteriori quattro strutture in fase di programmazione, distribuite sul territorio provinciale.

Sono in corso i lavori all’Osco di Finale Emilia, che si inserisce nel contesto della Casa della Salute e prevede 20 posti letto (durata lavori due anni); per l’Osco di Vignola, in uno spazio da progettare e realizzare ex novo con 14 posti letto, è imminente l’approvazione del finanziamento; con il Comune di Modena e quello di Formigine si è aperta una fase di valutazione per l’individuazione di terreno o fabbricato da ristrutturare.

Quanto a Mirandola, dov’era in programma la realizzazione di un Osco all’interno della futura Casa della Salute, si è valutata la riconversione dei posti letto Osco, al fine di dare risposta sia alle esigenze di pazienti acuti ad alta complessità (area semintensiva e degenza ordinaria) in ambito internistico (Medicina d’urgenza) e specialistico (Pneumologia) che al potenziamento delle funzioni di presa in carico di pazienti a bassa complessità clinica ma ad alto carico assistenziale non ancora dimissibili presso strutture intermedie o al domicilio.

La rete degli Hospice, infine, prevede quattro strutture; è già attivo l’hospice a Castelfranco Emilia con 15 posti letto; a Modena, dopo la firma del protocollo di intesa con Comune e Fondazione Hospice Modena per la realizzazione di un Hospice a Villa Montecuccoli, è stato realizzato uno studio di fattibilità per una struttura da 14 posti.

Nell’area sud a Fiorano Modenese è in fase di stesura il progetto di fattibilità per una struttura da 14 posti letto ed è stata approvato il documento preliminare all’avvio della progettazione di fattibilità.

Sull’area nord la costituzione dalla Fondazione «Hospice area nord San Martino onlus», finalizzata a reperire i fondi per la realizzazione di un hospice di area nord, potrà condurre al completamento della rete delle cure palliative; esiste già un progetto definitivo da parte della Fondazione per l’ottenimento dei necessari pareri degli enti competenti.