Abbiamo assistito nelle ultime due settimane all’emanazione di DPCM spesso in contrasto tra loro e con non pochi dubbi interpretativi, soprattutto per quanto riguarda la regolamentazione delle attività economiche. Peraltro, sono molte le limitazioni previste che ci paiono non idonee a contenere la situazione emergenziale, andando a colpire sempre le stesse categorie che da mesi risultano in grossa difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia.
Peraltro, in tutti questi provvedimenti si è trascurato uno dei maggiori veicoli di contagio, il trasporto pubblico: il Governo nelle recenti disposizioni non ha disciplinato in modo preciso e puntuale, come sarebbe stato invece necessario, la difficile ed ormai insostenibile situazione che si sta creando all’interno del trasporto pubblico delle persone, dove ormai le persone viaggiano ammassate autobus e treni. A nostro giudizio era ed è necessario procedere in prima battuta su queste situazioni coinvolgendo le imprese private di trasporto della persona per erogare un servizio in pieno rispetto delle procedure COVID-9.
È difficile comprendere anche la logica della chiusura alle 18 delle attività di ristorazione e la chiusura di palestre, centri benessere, teatri e cinema: stiamo parlando di imprese che hanno investito nel rispetto delle procedure anti Covid. In un decreto il Governo ha addirittura previsto un credito d’imposta dell’80% per interventi strutturali in questa direzione. Ora questi investimenti – ma anche quelli più semplici come le macchine per la sanificazione – rischiano di essere inutili, o quasi. Definire un termine così drastico significa anche ammettere l’incapacità di attivare attività di controllo, scaricandola sulle imprese che non possono svolgere – regolarmente – la propria attività.
Per tutte queste ragioni Rete Imprese Italia, il coordinamento che coinvolge Cna, Lapam Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio ha richiesto in via d’urgenza al Prefetto di Modena, al Sindaco di Modena ed al Presidente della Provincia un urgente incontro per illustrate lo stato di tensione che grava sugli operatori economici e per portare sui diversi tavoli le istanze del nostro territorio.