Rifiuti, Modena: aumentare la differenziata, introdurre la tariffazione puntuale, aderire alla rete dei Comuni “Rifiuti zero”



Favorire la raccolta differenziata, avviare rapidamente il percorso per introdurre la tariffazione puntuale e aderire alla rete dei Comuni “Rifiuti zero”, sostenendo anche iniziative per diminuire la quota di rifiuti prodotta pro-capite. Sono i principali inviti contenuti nei due ordini del giorno sulla gestione dei rifiuti urbani approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 15 ottobre.

La mozione che invita ad aderire alla rete dei Comuni “Rifiuti zero”, presentata dal capogruppo del M5s Giovanni Silingardi è stata sottoscritta anche dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica). Gli stessi gruppi, insieme a Lega Modena, hanno sottoscritto la mozione per il rispetto dei principi dell’economia circolare e l’introduzione della tariffa puntuale, presentata sempre dal consigliere Silingardi. Entrambi gli ordini del giorno sono stati approvati con i voti del M5s, della maggioranza e di Lega Modena (astenuti Forza Italia e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia).
Respinto, invece, un terzo ordine del giorno, anche questo a firma del M5s, che invitava ad applicare alla gestione dei rifiuti urbani il modello “in house providing” (a favore M5s e Lega; contrari i gruppi di maggioranza; astenuti FI e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia).
Presentando l’ordine del giorno per l’adesione alla rete dei Comuni “Zero rifiuti”, il consigliere Silingardi ha richiamato la legge regionale sull’economia circolare che prevede, entro il 2020, la riduzione fino al 25 per cento dei rifiuti pro-capite, il raggiungimento della quota del 73 per cento di raccolta differenziata e del 70 per cento per il riciclo, e l’obbligo per tutti i Comuni di dotarsi di un sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti con l’applicazione della tariffazione puntuale, “che ha permesso di raggiungere performance elevate in tema di raccolta differenziata”. Il documento sottolinea, inoltre, il valore delle azioni di riciclo mettendo in evidenza che a Modena esiste da anni il laboratorio di riciclaggio e riuso creativo Tric e Trac, sostenuto dal Comune, che riporta a nuova vita oggetti che altrimenti verrebbero buttati: “Un’iniziativa da replicare”. Sollecitando, infine, l’adesione alla strategia internazionale “Rifiuti zero 2020”, l’ordine del giorno afferma che l’adesione alla rete comporta anche l’istituzione di un osservatorio comunale con il compito di monitorare il percorso verso Rifiuti zero.
L’ordine del giorno per il rispetto dei principi dell’economia circolare e l’introduzione della tariffazione puntuale parte dal presupposto che, nei Comuni dove viene utilizzato questo sistema, la percentuale di raccolta differenziata è nettamente più alta che a Modena. Lo strumento, inoltre, consente di conseguire più facilmente “obiettivi di gestione sostenibile dei rifiuti, in linea col rispetto degli interessi di tutela e protezione ambientale e della salute e del benessere dei cittadini”. L’ordine del giorno, quindi, dopo aver premesso che “è necessario attendere che Atersir porti a termine la gara in atto per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani nel bacino modenese”, invita l’amministrazione ad accelerare, insieme alla stessa Atersir e al prossimo soggetto gestore, l’attuazione del programma ambientale per la raccolta differenziata, coinvolgendo la città con iniziative di informazione e ascolto. Sollecita, infine, l’introduzione della tariffazione puntuale “cercando di attuarla entro il 2023”.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Sono intervenuti consiglieri comunali di diversi gruppi nel dibattito che ha portato ad approvare i due ordini del giorno per l’adesione alla rete dei Comuni “Rifiuti zero” e l’introduzione della tariffazione puntuale, e a respingere la mozione per adottare il modello “in house providing” per la gestione dei rifiuti urbani.

Aprendo la discussione, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha sottolineato gli effetti positivi della raccolta differenziata, ma ha segnalato che “occorre introdurre un sistema di riciclo e riuso dei rifiuti, in modo da favorire l’economia circolare: una rivoluzione dal punto di vista ambientale che noi condividiamo”.

Per il Movimento 5 stelle, il capogruppo Giovanni Silingardi ha spiegato che l’obiettivo primario delle mozioni è attivare l’amministrazione per ridurre la quantità di rifiuti prodotti dalla città di Modena: “In questo modo si creerebbero i presupposti per abbassare la quota dei conferimenti al termovalorizzatore di via Cavazza, che verrebbe meno alla sua funzione” e allo stesso tempo “si potrebbe differenziare meglio”. Ampliando il discorso, Enrica Manenti ha rilevato l’importanza dell’azione dell’assemblea consiliare (“dalla quale mi aspetto convergenza, visto che tutti i gruppi hanno espresso interesse per l’ambiente”) sui temi ambientali: “Questi argomenti – ha osservato – sono in vetta alle preoccupazioni dei cittadini perché vanno a intrecciarsi con i comportamenti della società”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha messo l’accento sui “ritardi del Comune di Modena, che non è riuscito a rispettare la legge regionale del 2015 sulla raccolta differenziata e sulla tariffazione puntuale. L’amministrazione non può domandare ora al Consiglio una dilatazione dei tempi per adeguarsi alle normative, piuttosto avrebbe dovuto ottemperare alle normative in scadenza quest’anno”.

Paola Aime (Verdi) ha ricordato che la produzione pro-capite di rifiuti non riciclabili è “di 259 chilogrammi all’anno pro capite, una cifra eccessiva. È necessario responsabilizzare i modenesi”. Secondo la consigliera, l’adesione alla rete dei Comuni a rifiuti zero, “permetterà alla città di rapportarsi con esperienze significative e consolidate anche a livello internazionale”.

Per il Pd, Marco Forghieri ha affermato che le norme ambientali “non possono che puntare verso obiettivi importanti, ovvero la tariffazione puntuale e il contenimento della spesa”. Parlando della gestione in house del servizio della raccolta dei rifiuti, ha detto che “passare al servizio interno è complicato, anche per via del periodo storico, e i capitali richiesti per avviare questo processo sarebbero elevati”. Alberto Cirelli ha sottolineato i benefici dell’economia circolare, suggerendo due spunti per metterla in pratica: “Intervenire sulle modalità distributive delle aziende modenesi e sugli stili di acquisto dei modenesi, per renderli più consapevoli. Il digitale è fondamentale, tuttavia non dobbiamo dimenticare l’impatto dell’e-commerce sull’ambiente e sulla società”. Diego Lenzini ha aggiunto che le politiche ambientali possono contribuire all’iter di spegnimento del termovalorizzatore, a partire dalla riduzione dei rifiuti. “In questo percorso è opportuno sollecitare la città sui comportamenti più corretti per il conferimento”. E in un’ottica di economia circolare, ha spiegato, “dobbiamo creare le condizioni in base alle quali le persone non devono semplicemente liberarsi dei rifiuti. I cittadini dovrebbero pensare che la spazzatura può continuare il ciclo di vita, servendo a un altro scopo”.

Anche Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha citato l’attività dell’impianto di via Cavazza: “Spegnerlo è lo scopo principale – ha detto – ma questo traguardo si allontana visto che, nel frattempo, in città non vengono attuate iniziative finalizzate al miglioramento qualitativo dei conferimenti”. A questo proposito, le linee guida della strategia “Rifiuti zero” dovrebbero costituire “un obiettivo condiviso per il Consiglio comunale – ha aggiunto Stella – e votare questa strategia è necessario anche per dare un segnale alla politica”.