All’IRCCS Policlinico Sant’Orsola l’innovativo sistema di radioterapia “SIGRT”



La Radioterapia dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola di Bologna, riconosciuto come ospedale di eccellenza a livello nazionale negli ambiti di oncologia e trapianti, ha introdotto un innovativo sistema per Radioterapia guidata da immagini di superficie (SIGRT). Si tratta di una tecnologia di ultima generazione che aumenta l’accuratezza del trattamento radioterapico e consente di erogare trattamenti sincronizzati con il respiro.

L’Unità di Radioterapia è dotata di 3 performanti acceleratori lineari, con un quarto macchinario in fase di installazione, e un avanzato sistema per Radioterapia guidata da immagini di superficie (SIGRT) installato al Padiglione 11. È proprio la ricostruzione tridimensionale del corpo del paziente, superficie su cui si “modella” la terapia, a dare il nome alla tecnologia.

Il sistema, utilizzato dalla prima TAC e per tutte le sedute di radioterapia, aumenta sicurezza e accuratezza del trattamento di diverse tipologie di tumori, tra cui neoplasie mammarie, polmonari, sarcomi. È costituito da due elementi, Catalyst HD e Sentinel, in grado di riprodurre la superficie del paziente e scambiare in tempo reale informazioni con l’acceleratore lineare.

La tecnologia si avvale di 4 scanner 3D che non utilizzano radiazioni ionizzanti. Il primo scanner è posto in sala TAC, altri tre sono dedicati all’acceleratore lineare (che eroga la radiazione). Il sistema, posto in prossimità del lettino, ricostruisce in 3D la superficie corporea del paziente e la monitora dal posizionamento del paziente fino al termine del trattamento.

Il sistema non solo controlla la superficie, ma “sorveglia” l’erogazione della radiazione. Infatti in caso di modifiche posturali o movimenti involontari, l’interfaccia è in grado di bloccare immediatamente il fascio radiante, scongiurando l’irradiazione degli organi sani. Inoltre Catalyst HD è fondamentale per effettuare i trattamenti sincronizzati con il respiro attraverso la tecnica del gating respiratorio (DIBH).

Grazie alla sincronizzazione con l’acceleratore lineare, il sistema trasmette un segnale per colpire la lesione tumorale mentre il paziente sta trattenendo il respiro per qualche secondo e gli organi sono nella posizione più favorevole. Tale tecnica consente di ridurre quasi del tutto la dose che raggiunge ai tessuti a rischio, con speciale attenzione alla zona cardiaca.

I Dati dopo quasi un anno di uso clinico

Il sistema, installato ad ottobre 2019, è stato rapidamente implementato grazie alla collaborazione tra la U.O. di Radioterapia e la Fisica Sanitaria, oggi è usato quotidianamente dai tecnici di radioterapia. In meno di un anno, è stato utilizzato per erogare oltre 2.500 sedute di cure radioterapiche e verificare il trattamento di 200 pazienti.

“L’aspetto più importante – spiega il Professore Alessio Giuseppe Morganti, direttore della U.O. Radioterapia: è quello del beneficio clinico per il paziente. Si è stimato che l’utilizzo di questa metodica per le pazienti irradiate sul seno sinistro permetta di ridurre di un fattore 10 il rischio di sviluppare delle complicazioni a livello cardiologico”.

La soluzione per SIGRT, in uso clinico da 9 mesi, è diventata lo standard per il trattamento di numerosi distretti. “Tutte le pazienti irradiate sul seno sinistro vengono trattate con questa modalità, come anche tutti i pazienti trattati con radioterapia stereotassica per lesioni toraciche. Abbiamo registrato un’ottima compliance da parte delle pazienti”, conferma Morganti.

Bologna è un polo specializzato nella cura dei sarcomi, come illustra la dottoressa Lidia Strigari, direttore della Fisica Sanitaria: “Il sistema ci ha consentito di effettuare, nel caso dei sarcomi, un accurato posizionamento dell’arto da trattare con precisione submillimetrica. Ci permette di monitorare la posizione del paziente, centrare perfettamente il target da irradiare e mantenere questo controllo anche durante la terapia”.

Dopo circa un anno, l’esperienza con la Radioterapia guidata da immagini di superficie si dimostra positiva per gli operatori e per i pazienti, apportando benefici sul lungo periodo. In regione, la stessa tecnologia fornita dalla Tecnosan al Sant’Orsola è presente anche presso il Policlinico di Modena e l’Ospedale Bellaria di Bologna. Un secondo sistema per SIGRT sarà installato al Policlinico di S. Orsola entro la fine dell’anno, a conferma dell’attenzione verso la sicurezza del paziente e il miglioramento delle cure.