Tra pochi giorni, il 16 settembre, si svolgerà lo sciopero nazionale della sanità privata proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per rivendicare il rinnovo del contratto nazionale della sanità privata, fermo da quattordici anni, se non è un record poco ci manca.
“Per la prima volta nella storia delle relazioni sindacali – dichiara Alessandro De Nicola, responsabile Sanità Fp Cgil Modena -l’associazione datoriale di settore Aiop, dopo aver firmato a giugno la preintesa del contratto nazionale della sanità privata, si è rifiutata di firmare il contratto definitivo.
A Modena parlare di sanità privata significa parlare di strutture storiche, punto di riferimento per i cittadini: Casa Fogliani, Villa Igea, Hesperia Hospital, Villa Pineta di Gaiato solo per citare le più grandi; complessivamente il settore conta quasi 700 dipendenti. Alla sanità privata, in provincia di Modena, sono stati affidati tramite convenzioni specializzazioni di eccellenza come la cardiochirurgia, l’ortopedia, la riabilitazione respiratoria e i disturbi alimentari nonché la psichiatria.
Anche i medici della sanità privata sono senza contratto da dieci anni”.
“Questo prolungato “lockdown” contrattuale ha avuto una prima conseguenza molto importante – continua De Nicola – : un imponente esodo da parte dei professionisti del privato, mai visto negli anni precedenti, che hanno deciso di spostarsi nel pubblico impiego. Non c’è di che stupirsi, dopo quattordici anni senza un aumento, tanti lavoratori hanno preferito investire in settori che reputano più dinamici e stimolanti. Se non c’è da stupirsi, ci sarebbe però da preoccuparsi se non altro perché questo esodo ha comportato anche un significativo impoverimento di professionalità per il settore privato, cosa che dovrebbe preoccupare in primis i datori di lavoro nonché le stesse istituzioni pubbliche che rappresentano la committenza, cioè coloro che richiedono le prestazioni sanitarie.
Il mancato aggiornamento del contratto, poi, non costituisce solo un problema di carattere economico ma anche normativo: infatti anche la cosiddetta “parte normativa” del contratto, quella che stabilisce diritti e doveri è rimasta ferma al 2007!
Senza il contratto il rischio è che il lavoro in sanità privata diventi un lavoro di serie B: un lavoro che non si sceglierà più per convinzione professionale e vocazione ma per mancanza di valide alternative”.
“Sbaglia però chi pensa che questi siano problemi da trattare solamente come vertenze contrattuali e come tali da risolvere nell’ambito delle relazioni tra sindacati e datori di lavoro.
Quattordici anni senza la volontà di firmare un contratto rappresenta una scelta ben precisa da parte dei datori di lavoro, queste cose non accadono per caso. Dietro, evidentemente, c’è la volontà di trasformare il settore in un posto caratterizzato da lavoro povero e con pochi diritti, una specie di serie B della sanità” – conclude il responsabile Sanità Fp Cgil Modena.
Per tutte queste ragioni i sindacati invitano i lavoratori ad aderire allo sciopero del 16 settembre che prevederà anche un presidio davanti alla sede regionale di Confindustria a Bologna (via S. Domenico,4 dalle ore 9.30 in avanti).