Può essere considerato lusinghiero il giudizio sull’Università di Modena e Reggio Emilia che si ricava dalla annuale classifica di Times Higher Education (THE), che puntualmente redige una graduatoria nella quale figurano 1.527 università di tutto il mondo sulle circa 26.000 università esistenti.
Attività di ricerca e citazioni sono quest’anno i punti di forza di Unimore, ma migliora anche il suo livello di internazionalizzazione secondo questa rivista britannica specializzata nella valutazione dei sistemi universitari internazionali, che anche quest’anno ha messo sotto la lente centinaia di università del mondo.
La classifica si basa su 13 indicatori che misurano le prestazioni degli atenei sulla base di quattro aree: insegnamento, ricerca, trasferimento di conoscenze e prospettive internazionali. La classifica di quest’ anno ha analizzato più di 80 milioni di citazioni in oltre 13 milioni di pubblicazioni di ricerca, e ha incluso le risposte ai sondaggi di 22 mila studiosi in tutto il mondo.
Il valore relativo alla ricerca (Research) passa da 19.7 dello scorso anno a 22.1 nella classifica di quest’anno; quello del numero di citazioni di ricercatori e docenti Unimore su pubblicazioni internazionali (Citations) sale da 69.3 a 72.1 e le prospettive internazionali migliorano da 39.2 a 39.9. Frenano, invece, i giudizi riguardo alla didattica (Teaching) e quello relativo ai finanziamenti dal settore privato (Industry Income).
Il giudizio complessivo consente comunque ad Unimore di confermarsi nel range 401-500, permettendole di risultare il sedicesimo ateneo a livello italiano, sebbene a pari merito con altri. In Regione Emilia-Romagna fa meglio solo l’Università di Bologna, 167°.
Nella classifica THE figurano 49 atenei italiani.
“La valutazione che esprime la rivista britannica THE – commenta il Magnifico Rettore Prof. Carlo Adolfo Porro –, oltre alla soddisfazione di confermarci nelle buone posizioni dell’anno scorso, ci consente di cogliere che gli sforzi che si stanno compiendo per migliorare ulteriormente la qualità della ricerca e l’apertura internazionale dell’Ateneo stanno dando risultati positivi. Il nostro obiettivo strategico per i prossimi anni è, sotto questo profilo, quello di consolidare ulteriormente il prestigio e la qualità dell’Ateneo e pilastri fondamentali sono la ricerca e la sua reputazione scientifica”.