In occasione dell’anniversario dell’attentato avvenuto il 26 agosto 1946, una delegazione dell’amministrazione comunale composta dal sindaco, dal Presidente del Consiglio Comunale e da diversi consiglieri di maggioranza e minoranza, poseranno giovedì 27 agosto alcuni garofani sulla tomba dell’ex primo cittadino Umberto Farri.
Giovedì sera, prima dell’inizio del consiglio, si ratificherà l’intitolazione della sala consiliare del Comune di Casalgrande alla memoria di Farri: si chiamerà ufficialmente “Sala consiliare Umberto Farri”, quale testimonianza, rivolta anche alle future generazioni, dell’importante ruolo svolto per la nostra comunità.
Nell’anno 2020 vogliamo anche celebrare i 100 anni dall’insediamento del Sindaco Umberto Farri, un Sindaco che in anni difficili ha saputo mettere in campo una grande visione, tracciando un percorso di emancipazione per il nostro comune.
Il 7 ottobre 1920 dopo alcuni mesi di commissariamento del comune venne eletto Sindaco sula base di un programma di pubbilica utilità, creando un clima di collaborazione con le opposizioni per il suo sviluppo, una collaborazione per il bene della comunità.
In quegli anni difficili mancava di tutto e tutto era da riorganizzare. In un quadro di difficoltà sociale molto difficile Farri cercò di migliorare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, per rafforzare il senso di comunità e accorciare la distanza tra la popolazione e le istituzioni.
Portò avanti un programma di municipalizzazione dei servizi sociali impostando l’azione su binari di equità: ad esempio, attuò una politica di sviluppo delle abitazioni popolari. In quegli anni, infatti, spesso il mancato rinnovo dei contrati agrari lasciava molte famiglie prive di lavoro e alloggio, questo disegno permise a molte di loro di non finire in mezzo alla strada.
Di pari passo diede impulso alla creazione della camera del lavoro, per favorire l’impiego e il conseguente sostentamento delle famiglie.
Umberto Farri ha avuto la grande consapevolezza del fatto che l’emancipazione delle generazioni a venire passasse obbligatoriamente dall’istruzione: diede quindi il via alla costruzione delle scuole di Dinazzano e Salvaterra, oltre a creare un patronato scolastico per aiutare bambini e ragazzi dei ceti meno abbienti ad accedere all’istruzione.
Seppe dare anche un grande impulso ai lavori pubblici, attivando in questo modo un processo virtuoso che portò all’impiego di manodopera disoccupata, dando in parte risposta ad una grave piaga di quegli anni.
Per fare tutto questo servivano fondi: con grande coraggio, Farri non ebbe paura di contrarre mutui importanti con istituti di credito, impostando anche una seria revisione della fiscalità, improntandola ad un criterio di maggiore equità e chiamando ad un maggiore a contributo i ceti più abbienti.
Umberto Farri non si piegò mai al fascismo: fu uno dei promotori del CLN, dal quale alla fine della guerra ricevette nuovamente l’incarico di Sindaco, riconfermato alle elezioni del marzo 1946.
La sua opera riformatrice venne arrestata il 26 Agosto del 1946 da due assassini ancora impuniti. Ancora oggi è un grande onore per tutta Casalgrande ricordare la sua figura.