Unibo: gli “scatti di crescita” influenzano la coordinazione motoria negli adolescenti



    adolescente“Ma come sei cresciuto!” A tanti ragazzi capita, durante gli anni dell’adolescenza, di guadagnare diversi centimetri in altezza nel giro di qualche mese o anche poche settimane. Un evento che viene solitamente accolto con entusiasmo, ma che può generare anche problemi, in particolare rispetto alla coordinazione motoria e all’andatura. A certificarlo è uno studio realizzato dalle ricercatrici Unibo Maria Cristina Bisi e Rita Stagni del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione, che ha vinto il premio come miglior lavoro metodologico in occasione del XVI Congresso della Società Italiana di Analisi del Movimento in Clinica ed è stato da poco pubblicato sulla rivista open access Biomedical Engineering OnLine.

    Imparare a camminare è una tappa fondamentale per lo sviluppo dell’attività motoria: una capacità che si apprende nella prima infanzia e che continua a svilupparsi fino all’età adulta. Gli aumenti improvvisi di statura che si verificano spesso nell’adolescenza possono però alterare questi meccanismi di controllo motorio.

    Indagando le cause della perdita di coordinazione negli adolescenti, lo studio analizza il modo apparentemente goffo di camminare che caratterizza spesso i ragazzi per capire come il cervello si adatti ad un improvviso aumento di statura.

    “Un aumento di altezza improvviso – spiega Maria Cristina Bisi – influenza il modo con cui il corpo controlla le capacità motorie, tra cui l’abilità di camminare: il controllo motorio è regolato rispetto alle dimensioni del corpo e un picco di crescita in altezza può alterare questo equilibrio. Il corpo ha bisogno di un certo tempo per adattarsi alle nuove proporzioni e durante questo periodo gli adolescenti cresciuti di colpo tendono a camminare goffamente, mentre i loro coetanei che hanno una crescita più regolare gestiscono meglio i cambiamenti e sono in grado di mantenere fluidità e regolarità del passo”.

    Per arrivare a questa conclusione, le due ricercatrici dell’Alma Mater hanno analizzato diverse caratteristiche dei modi di camminare di 88 ragazzi quindicenni, tra cui la fluidità dell’andatura, la regolarità del passo e l’equilibrio. Di questi, 19 hanno mostrato una rapida crescita di statura, guadagnando più di tre centimetri in tre mesi.

    Per analizzare le caratteristiche del loro camminare, a tutti i ragazzi coinvolti sono stati applicati sensori wireless in grado di rilevare il movimento del tronco. È stato poi chiesto loro di camminare avanti e indietro per quattro volte lungo un corridoio di dieci metri, svolgendo contemporaneamente alcuni calcoli aritmetici a mente: in questo modo è stato possibile individuare lo sforzo cognitivo richiesto da ciascuno per controllare l’andatura.

    Tutti i ragazzi hanno mostrato cambiamenti nella loro capacità di camminare quando dovevano anche fare calcoli a mente; quelli che non hanno avuto una crescita improvvisa in altezza hanno mostrato però un passo più regolare rispetto ai 19 che sono cresciuti più di tre centimetri in tre mesi.

    Pur tenendo in considerazione che possono esserci altri fattori coinvolti oltre all’aumento di altezza (cambiamenti biologici, cognitivi e socio-emotivi), lo studio getta nuova luce sulla comprensione dello sviluppo del controllo motorio: un tipo di conoscenza che può rivelarsi fondamentale per lo sviluppo di interventi e terapie mirate in questo campo.