Si spostano con propri mezzi spaziando in varie province, entrano nei supermercati “imbottendo” gli abiti che indossano con merci (generalmente punte di parmigiano, insaccati e superalcolici) per poi uscire dopo aver pagato generi di basso valore spendendo pochi euro. Questo l’identikit dei predoni dei supermercati che agiscono in squadre ben organizzate saccheggiando gli scaffali dei supermercati con cadenza pressoché quotidiana. L’altra sera però una batteria di questi malviventi è incappata nei carabinieri di Sant’Ilario d’Enza che hanno arrestato un componente della banda, recuperando e restituendo ai supermercati derubati refurtiva nell’ordine di alcune centinaia di euro. Con l’accusa di furto aggravato continuato i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza hanno arrestato il cittadino bulgaro A.K. 44enne in Italia senza fissa dimora, ristretto a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta. L’origine dei fatti l’altra sera quando una pattuglia della Stazione di Sant’Ilario d’Enza interveniva presso la Coop del paese dove procedevano al controllo di un uomo che aveva destato sospetti agli addetti al supermercato. Sospetti fondati giacché negli gli abiti indossati (nelle tasche della giacca, attorno alla cintura, nelle calze e persino negli slip) occultava una quindicina di punte di parmigiano reggiano rubate alla coop. L’uomo, identificati nel sunnominato arrestato, ha cercato di sviare i successivi accertamenti sostenendo di essere arrivato in pullman. Tuttavia è stato trovato in possesso anche di una chiave di autovettura poi localizzata dai Carabinieri nel parcheggio. All’interno dell’auto altre punte di parmigiano e superalcolici risultati rubati poco prima ad altro supermercato, il Famila di Sant’Ilario d’Enza, come poi inconfutabilmente rilevato dai Carabinieri che hanno visionato il sistema di videosorveglianza. La refurtiva veniva restituita ai due supermercati derubati mentre l’uomo condotto in caserma veniva arrestato con l’accusa di furto aggravato. Comparso ieri mattina davanti al tribunale dopo la convalida dell’arresto in attesa del processo è stato sottoposto al divieto di dimora nella provincia di Reggio Emilia. Le indagini proseguono partendo proprio dall’analisi dei filmati dei supermercati per identificare i correi fuggiti una volta fermato il loro complice.