«Dopo sette anni di crisi, anche la proverbiale capacità anticiclica della cooperazione soffre, specialmente in alcuni comparti: dall’edilizia alle cooperative di abitanti, dalla distribuzione all’agroalimentare. Pertanto la nostra prima priorità è battere la crisi e ripartire». Lo ha detto il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco all’assemblea annuale della centrale cooperativa di palazzo Europa, che associa 201 cooperative (31.300 soci, 5.300 addetti e un fatturato complessivo di 500 milioni di euro). La seconda priorità è prevenire e isolare le false cooperative che danneggiano la reputazione della cooperazione. «Anche a Modena sentiamo parlare di casi che sporcano l’immagine della cooperazione e del sistema delle nostre imprese, in stragrande maggioranza oneste e sane – ha affermato De Vinco – Ecco perché contrastare certi fenomeni è diventata per noi un’azione imprescindibile». Il presidente di Confcooperative Modena ha confermato la volontà di difendere i valori e le prassi che hanno consentito al modello cooperativo di essere protagonista nell’economia locale e nazionale. «Anche noi cooperatori, però, dobbiamo stare attenti a non farci contaminare da iniziative improprie – ha ammonito De Vinco – In un passato non lontano una certa cooperazione ha ceduto alla tentazione di interpretare un ruolo di altri, offrendo alibi ai nostri avversari». Infine De Vinco, eletto a fine dicembre coordinatore provinciale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, ha dichiarato che il percorso di avvicinamento tra Agci, Confcooperative e Legacoop è, insieme ad altri progetti coraggiosi, una delle poche vere novità nel panorama economico italiano. «Il nostro obiettivo non è semplicemente sommare fatturati e imprese, ma armonizzare le nostre culture e valori, senza rinunciare ciascuno alla propria identità. Inoltre – ha continuato De Vinco – intendiamo fare promozione cooperativa sul piano imprenditoriale per offrire opportunità e strumenti all’economia sociale. Infine vogliamo contribuire a trasformare l’economia di mercato affinché – ha concluso il presidente di Confcooperative Modena – sia meno condizionata dalla finanza e dalla politica».