“Come rappresentato dai Comuni nell’ambito della Commissione immigrazione dell’ANCI, è urgente la piena messa in atto dell’Intesa tra Governo, Regioni e autonomie locali in merito al Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati” dichiara il Sindaco di Bologna Virginio Merola.
“Il Piano prevede un forte rafforzamento dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), il sistema dei comuni per l’accoglienza, sia con riferimento ad adulti e famiglie che riguardo ai minori stranieri non accompagnati.
In particolare sui minori stranieri non accompagnati il Piano riconosce, anche alla luce dei numeri elevatissimi di minori non accompagnati in arrivo, un impegno di primo piano dell’amministrazione centrale dello Stato, allargata a tutti i minori stranieri non accompagnati e non solo, come è accaduto finora, ai richiedenti asilo.
L’intesa prevede, con riferimento ai minori stranieri non accompagnati:
1. PRIMA ACCOGLIENZA IN AREA DI SBARCO: attivazione di strutture di primo soccorso in frontiera, attivati, gestiti e finanziati dal Ministero dell’Interno in collaborazione con gli enti locali del territorio;
2. SECONDA ACCOGLIENZA: allargamento della rete dello Sprar in modo da accogliere tutti i minori stranieri non accompagnati, a partire da quelli transitati dalle strutture di primo soccorso.
Sul territorio regionale dell’Emilia-Romagna si è attivato il 19 luglio presso l’ex Cie, l’hub regionale, unico in Italia per il momento. La difficoltà complessiva però di avvio del piano sul resto dei territori comporta conseguenze di difficile gestione anche dove si sta operando in modo virtuoso. I minori giungono insieme agli adulti, senza che nelle aree di sbarco sia stato fatto alcun filtro. Il comune di Bologna – aggiunge il Sindaco Merola – corre il rischio di trovarsi alla stregua di un comune di sbarco, a dover far fronte all’assistenza ai minori che arrivano insieme agli adulti, circa il 10%del totale degli arrivi.
Si creando situazioni sempre più insostenibili perché i minori degli sbarchi, concentrati a Bologna nell’hub, si sommano a quelli che arrivano per altre vie, di terra, da paesi diversi (oltre 90 nel solo primo semestre 2014)
E’ necessario un allargamento strutturale del sistema unico di accoglienza, sia per gli adulti sia per i minori, rappresentato dallo Sprar che finalmente convogli le risorse nella costruzione di un sistema che vada oltre la logica emergenziale.
Oggi quindi a nostro parere l’allargamento dello Sprar è la condizione perché si possa costituire un vero, unico sistema di accoglienza nazionale per i minori stranieri non accompagnati in Italia. Mai questo obiettivo è stato così vicino.
Non si può davvero aspettare oltre, per la tutela dei minori innanzitutto ma anche per la tenuta complessiva dei servizi sociali dei comuni, che devono sapere su quali risorse poter contare.
Si chiede al governo – conclude il Sindaco di Bologna – di utilizzare ogni occasione utile a mettere in atto, anche dal punto di vista normativo, l’intesa. Se la prima occasione utile è quella del ddl di conversione del dl 119/2014, cogliamo questa opportunità e procediamo”.