Stamane, in Prefettura a Modena, riunione per la tutela delle opere d’arte



    foto-AnsaPresieduta del Prefetto di Modena, Michele di Bari, si è svolta questa mattina la preannunciata riunione dedicata al tema della tutela delle opere d’arte custodite nelle Chiese del territorio, programmata dopo la sottrazione del pregevole dipinto del Guercino, consumata nelle settimane scorse, presso la Chiesa di San Vincenzo, ed in considerazione della recrudescenza di episodi di furto di quadri ed oggetti sacri presenti negli edifici di culto, riscontrata nell’ultimo periodo.
    All’incontro, oltre ai vertici delle Forze di Polizia, hanno partecipato il Sindaco del Capoluogo, il Procuratore della Repubblica di Modena Vito Zincani, l’Assessore provinciale Daniela Sirotti Mattioli, il Vicario generale della Arcidiocesi di Modena, Mons. Giacomo Morandi ed il Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Modena Stefano Casciu.
    Da parte di ciascuno è stata preliminarmente condivisa la necessità assoluta di elaborare comuni strategie sinergiche finalizzate ad una più efficace tutela del ricchissimo patrimonio storico artistico presente nelle chiese, soggetto alla minaccia di malviventi senza scrupoli che, come nel caso del furto del Guercino, lasciano supporre l’esistenza di una committenza di alto livello, e che, comunque, agiscono per conseguire profitti introducendo i beni oggetto di predazione, nel fiorente circuito del mercato illegale di opere d’arte.

    Preliminarmente il Procuratore Zincani ha fatto il punto sulle indagini finalizzate al recupero della preziosa tela del Barbieri, che, coordinate dalla Magistratura inquirente, vengono condotte attivissimamente da parte della Polizia in stretta collaborazione con il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri con grande professionalità
    Il Sindaco di Modena, deplorando il grave episodio, che ha privato la Città di Modena di una importantissima testimonianza artistica, legata peraltro significativamente ad un particolare momento della storia locale, ha dato atto con apprezzamento dell’impegno immediatamente profuso dalle Forze di polizia e dalla Magistratura per individuare tutti gli elementi utili ad una auspicata identificazione degli autori ed al ritrovamento del dipinto.
    Il Sindaco, nel porre in evidenza la necessità di contemperare la fruizione delle opere e l’esercizio del culto con le esigenze di sicurezza, ha altresì annunciato che da parte dell’Amministrazione comunale è stato predisposto un piano per dotare tutte le chiese di proprietà municipale con sistemi anti intrusione e di allarme, o adeguare quelli esistenti, all’indomani del completamento degli interventi di ripristino in atto per i danni causati dal terremoto del 2012 e della riapertura al culto delle stesse.
    Successivamente è stata presa in esame la situazione generale delle Chiese della provincia e dei beni in essa ospitati, sulla base di una relazione fornita dal Soprintendente Stefano Casciu che, nel suo intervento, ha evidenziato, in diversi edifici, la presenza di efficienti sistemi di difesa passiva, come allarmi o telecamere, mentre, per altri casi, ha segnalato la totale assenza di essi ovvero la loro temporanea disattivazione per motivi diversi, circostanza che, indubbiamente, espone i plessi monumentali a possibili ulteriori aggressioni.
    Detti edifici, che soltanto nell’ambito dell’Arcidiocesi di Modena ammontano a oltre 400, risultano particolarmente esposti rispetto ai consueti spazi espositivi, anche a causa dell’assenza di personale di vigilanza. Inoltre si deve tenere conto, nell’attuale momento di quei complessi monumentali danneggiati dal terremoto del maggio 2012 che, anche se temporaneamente privati delle opere di pregio, ricoverate presso il Palazzo ducale di Sassuolo, sono sede di cantieri di ristrutturazione dove risulta difficile mantenere l’inaccessibilità.
    Tutte le opere di rilevo culturale presenti nelle chiese, come ha precisato il dr. Casciu, sono state accuratamente catalogate dalla Soprintendenza attraverso una capillare schedatura.
    Il Prefetto Michele di Bari, preso atto degli interventi, ha preliminarmente ribadito le sollecitazioni ai Responsabili delle Forze dell’Ordine, già formulate all’indomani del furto, affinché i dipendenti operatori impegnati nel dispositivo di controllo coordinato del territorio, dedichino massima attenzione a tali obiettivi nella quotidiana attività di pattugliamento nel Capoluogo e nella provincia cogliendo ogni segnale che possa preludere al compimento di atti predatori in danno dei beni culturali.
    Nonostante ciò, appare, tuttavia, evidente, tenuto anche conto dell’ampiezza e della diffusione capillare del patrimonio, che un efficace ed adeguato sistema di protezione delle opere non può prescindere dalla predisposizione o dal ripristino della funzionalità degli strumenti di salvaguardia che la tecnologia mette a disposizione, collegati costantemente, soprattutto in ore notturne, alle Centrali operative delle Forze di polizia la cui installazione e il cui mantenimento in esercizio dovrà essere assicurato con risorse garantite dai soggetti proprietari.
    In questo senso il Prefetto ha esortato il Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Modena, Mons. Giacomo Morandi, presente in rappresentanza dell’Arcivescovo Lanfranchi, ad interessare, tramite gli Uffici Diocesani per i Beni culturali, le competenti articolazioni della Conferenza Episcopale Italiana affinché valuti la possibilità di attivare mirati canali di finanziamento in grado di sostenere i costi per l’allestimento ed il mantenimento di impianti di allarme a difesa del proprio patrimonio artistico.
    Nel prendere atto con soddisfazione dell’intendimento del Comune di Modena di rafforzare le misure di difesa delle chiese di proprietà, il Prefetto ha quindi auspicato che il progetto abbia sollecita realizzazione per rafforzare il complessivo dispositivo di protezione.
    Inoltre il Prefetto ha auspicato uno stabile rapporto di interlocuzione ed i interazione tra l’Arcidiocesi e la Soprintendenza la quale potrà utilmente orientare l’azione di prevenzione e di tutela da parte delle Istituzioni ecclesiastiche.