Si è tenuta anche a Modena la campagna di mobilitazione lanciata dal patronato Inas-Cisl contro i tagli al fondo patronati annunciati dal governo Renzi. Oggi sono stati distribuiti volantini al mercato settimanale del parco Novi Sad per illustrare quali servizi erogano gratuitamente i patronati. «Vogliamo difendere i cittadini spiegando che c’è qualcuno che può tutelare i loro diritti – afferma il responsabile provinciale dell’Inas-Cisl di Modena Cristiano Marini – È fondamentale fare chiarezza su un organismo, previsto dalla Costituzione, che assiste gratuitamente le persone in materia previdenziale e socio-assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro, per i permessi di soggiorno e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni. Lo è ancora di più oggi di fronte all’Inps che, anche a causa della riduzione del proprio personale, ha chiuso molti sportelli al pubblico e affidato la gestione delle domande a un sistema telematico. Senza il patronato i cittadini si sarebbero ritrovati soli di fronte a procedure estremamente complesse, spesso incomprensibili». Anche per questo l’utenza dei patronati è aumentata di oltre il 35 per cento. Nel 2013 a livello nazionale sono state 14 milioni le persone assistite; quattro milioni si sono rivolti all’Inas, che ha aperto 2 milioni e mezzo di pratiche. «Anche a Modena e provincia sono migliaia i lavoratori e pensionati che si rivolgono ogni anno ai nostri sportelli – continua Marini – Nel 2012 abbiamo aperto 34.406 pratiche, dagli assegni familiari alle pensioni; l’anno scorso ne abbiamo aperte 38.428, mentre al 30 giugno 2014 siamo già a quota 21.201 pratiche aperte. Un lavoro enorme, dunque, coperto solo per 1/3 dal fondo finanziato dai lavoratori: lo 0,226 per cento dei contributi previdenziali, infatti, viene versato per assicurare tutele fondamentali anche a chi non può permettersele. A conti fatti, dunque, i patronati sono proprio dei lavoratori. Aggiungo che questi istituti, grazie alla loro attività, garantiscono alla pubblica amministrazione un risparmio annuo di circa 600 milioni di euro. Tutto questo è costantemente minacciato da lobbies che, con la scusa di ridurre gli sprechi, vorrebbero il taglio del fondo patronati. L’unica cosa tagliata, invece, sarebbero le tutele dei cittadini. I bisogni delle persone rischiano, perciò, di diventare un affare per commercialisti, consulenti del lavoro e faccendieri: ci si dovrà rivolgere a loro, pagando per i servizi che i patronati oggi offrono gratis. Scendiamo in campo – conclude il responsabile provinciale Inas-Cisl – proprio per consentire alle persone di difendere il proprio diritto a essere tutelate in maniera chiara, professionale e gratuita».