“Durante il periodo estivo, nel Comune di Finale Emilia, si concentrano molte operazioni di utilizzazione agronomica di fertilizzanti organici (effluenti zootecnici, digestati da impianti a biogas, compost, ecc) e fanghi. Le norme che ne regolano la distribuzione in campo servono a contenere le emissioni in atmosfera, ma non permettono di eliminare completamente la problematica che è amplificata o ridotta dalle condizioni meteorologiche locali”. Sono queste le conclusioni che i tecnici di Arpa Valentino Biagioni, Francesca Cerniglia e il dirigente responsabile del Distretto Area Nord-Carpi Annalisa Zanini riportano nella relazione trasmessa ieri all’amministrazione comunale di Finale Emilia, dopo il sopralluogo svolto su richiesta dell’assessore Lisa Poletti lo scorso 9 luglio, in seguito alle indicazioni della cittadinanza che segnalava odori molesti negli abitati di Finale e Massa.
Nel documento, i funzionari dell’agenzia ricordano inoltre agli amministratori finalesi “che sulla base delle comunicazioni all’uso dei fanghi in agricoltura, inviate per conoscenza ad ARPA dai soggetti utilizzatori, dalla metà di luglio saranno effettuate diverse operazioni di distribuzione dei fanghi che potrebbero riproporre problemi di odori molesti”. Per cui nei prossimi giorni si potrà tornare a far sentire l’olezzo che ha infastidito finalesi e massesi nelle scorse settimane.
La relazione di Arpa racconta nel dettaglio lo svolgersi del sopralluogo eseguito in diverse aree del territorio comunale, individuate esaminando quali potessero essere le zone di potenziale origine dei cattivi odori, sulla base delle informazioni raccolte con verifiche d’ufficio e studiando la direzione del vento nei giorni incriminati.
In via Albero, a Massa Finalese, presso l’azienda agricola Canedo, si è potuto di accertare che, come da regolare segnalazione agli enti autorizzativi, era in corso di svolgimento la distribuzione su una superficie di 73 ettari di 1.500 tonnellate di ammendante compostato misto, cioè di compost. Un quantitativo così significativo che finché si sono svolte le operazioni di distribuzione (e nonostante si provvedesse all’interramento contestualmente allo spandimento) ha continuato a rilasciare odori molesti.
Nella zona a nord-est di Finale, in via Serraglio, era invece in corso la distribuzione di digestato chiarificato prodotto dall’impianto a biogas della società agricola allevamenti Cascone di Bondeno, regolarmente in possesso di autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Ferrara per l’insediamento suino intensivo e l’impianto a biogas, oltre che dotata del piano per l’utilizzazione agronomica (PUA) del digestato prodotto. “Per quanto accertato – si legge nella relazione Arpa – si ritiene che la distribuzione del digestato possa aver contribuito almeno in parte all’emissione degli odori molesti. La ditta Cascone è stata invitata a procedere all’interramento del digestato nei tempi dovuti. Sulla correttezza della tecnica di distribuzione adottata rispetto a quelle previste dall’AIA in vigore si richiede un cortese pronunciamento della Provincia di Ferrara”.
I tecnici di Arpa hanno invece ritenuto di escludere dalla diffusione dei cattivi odori la distribuzione di effluenti in un campo di mais e in un pereto nella zona agricola a nord-est di Finale, in via Campodoso, perché eseguita alcune settimane prima della rilevazione delle emissioni maleodoranti nel territorio finalese.
Nelle foto:
1) la localizzazione delle aree interessate alla distribuzione di digestato e compost eseguita dai tecnici Arpa
2) il compost ammassato per la distribuzione nell’azienda di via Albero