La polizia salva un uomo dalle acque di un canale e poi lo arresta per evasione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale



    Questa notte, intorno alle ore 03.00, al 113 veniva segnalato che in via Jacopo da Mandra  si sentivano delle urla in strada riconducibili ad una lite.

    La Volante inviata nel luogo indicato in breve rintracciava un uomo scalzo che presentava il volto e la maglietta insanguinate  fermo sull’argine del canale di bonifica che costeggia via del Chionso.

    Nel contempo si udivano urla provenienti dallo stesso canale,  all’interno del quale, immerso nell’acqua, vi era un secondo giovane che, annaspando nell’acqua alta del canale, in evidente stato di alterazione psicofisica, alla vista degli Agenti proferiva una serie di insulti e minacce come ad indicarli quali responsabili della sua situazione.

    Gli Agenti, incuranti degli improperi e delle minacce rivolte al loro indirizzo, vedendo il giovane sempre più affaticato per riuscire a restare a galla con  una corda in dotazione al veicolo di servizio riuscivano con una certa fatica ad issarlo lungo il ripido argine e salvarlo da un potenziale annegamento.

    Durante le operazioni di salvataggio sopraggiungeva sul posto una donna che in preda ad un forte stato d’ansia riferiva di essere la madre del  giovane, il quale era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari proprio presso di lei da una settimana, come disposto dal Tribunale di Modena, a seguire arrivava anche  la sorella minore che notando lo stato psicologico del fratello cercava, unitamente alla madre,  di riportarlo alla calma.

    A nulla era valso il gesto di soccorso dalle acque, perché una volta giunto in cima all’argine, all’altezza della strada, il giovane ricominciava  con gli sproloqui nei confronti degli Agenti  cercando uno scontro fisico. Con l’aiuto di altre due pattuglie sopraggiunte i Poliziotti cercavano di arginare la furia e l’ira manesca del giovane, oltretutto di imponente stazza, il quale in preda ad una crisi di ira incontrollata, nonostante l’opera dissuasiva dei suoi familiari, si scagliava prima sulla Volante  asportando con un pugno lo specchio retrovisore, ferendosi alla mano, poi si concentrava sulla segnaletica stradale e su di una panchina di un cortile antistante. Con enorme fatica gli Agenti riuscivano ad immobilizzarlo e a caricarlo sull’ambulanza per il trasporto in Ospedale dove veniva sedato, visitato e dimesso  con una diagnosi conclusiva di gestoautolesionistico dimostrativo  ed una prognosi di zero giorni .

    Alla dimissione dal nosocomio, Aleotti Luca, 30enne reggiano, veniva tratto in arresto per I reati di Evasione  e Resistenza a P.U.,  nonché  deferito per I reati di danneggiamento aggravato in danno della P. A.  e oltraggio a P.U.

    Il primo giovane incontrato dalla Volante in via da Mandra era il fratello minore dell’arrestato, la lite segnalata al 113 vedeva protagonisti loro due.