Un trentenne di origini pugliesi si era rivolto alla Comunità Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia per trovare una soluzione ai suoi problemi legati al vizio del gioco, la cui patologica dipendenza ormai era diventata insostenibile per le ripercussioni nella sfera privata, con conseguente condizionamento negativo dei rapporti umani, ma i conti in sospeso dell’uomo riguardavano anche i suoi precedenti penali.
Così sabato pomeriggio scorso la Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Foggia perché l’uomo malato di gioco doveva espiare una pena residua per una rapina in concorso perpetrata in Puglia, per un periodo di anni 3, mesi 5 e giorni 26 di reclusione.
L’uomo prelevato nel centro assistenziale reggiano veniva ristretto nella Casa Circondariale di Reggio Emilia.