Neanche il tempo di lasciare che i casalgrandesi cominciassero ad utilizzarlo, e il nuovo sottopasso ciclopedonale che collega il parco Amarcord con Dinazzano è già stato fatto atto di vandalismi, con scritte inneggianti al fascismo e croci celtiche: episodi vergognosi per un paese come Casalgrande.
Altrettanto grave è la mancanza di rispetto per le opere di tutti; ancora una volta un sottopassaggio è preso di mira dai vandali, che non hanno niente di meglio da fare che danneggiare ciò che è anche loro, semplicemente per il gusto di rovinare ciò che i cittadini hanno pagato e soprattutto che utilizzano per migliorare i propri spostamenti.
Credo che queste due cose: un fascismo di ritorno che purtroppo oggi viene abbracciato anche da alcuni (pochi per fortuna) giovani, e l’assenza di rispetto per ciò che è pubblico che sempre più spesso viene resa esplicita nei nostri paesi, ci mostrino come oggi sia sempre più assente dalle nostre vite il senso di comunità e di rispetto.
Una comunità non è semplicemente un gruppo di persone che si ritrovano per caso a vivere vicine, una comunità è un gruppo di persone che decidono di collaborare, di aiutarsi, di rispettarsi, di creare insieme qualcosa che è ben più della somma di ciò che ciascuno può dare, è molto meglio.
E allora credo che per creare comunità si debba cercare di capire fin da subito perché a Casalgrande ci sono persone (presumibilmente giovani) che decidono di imbrattare un muro di un sottopasso con una scritta inneggiante al fascismo e capire di conseguenza cosa possiamo fare noi, noi tutti, politici e cittadini, per ritrovare sempre più il senso di quella “comunità” che oggi sembra mancare, per far sì che a Casalgrande e in tutta Italia si smetta di richiamare tempi bui per l’Italia e per il mondo come quelli della dittatura fascista e cresca il rispetto per ciò che è di ognuno di noi e per il quale quindi ognuno deve sentirsi responsabile.