In Emilia-Romagna, forte aumento delle esportazioni (+5,9 per cento). Bene le apparecchiature elettriche e i mezzi di trasporto, farmaceutica e ceramica. Debole l’alimentare. A trainare la crescita, la spinta dei mercati dell’UE e dell’area USA.
Nel primo trimestre del 2014, le esportazioni emiliano-romagnole, pari a 12.899 milioni di euro, hanno fatto segnare un sensibile incremento (+5,9 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e sono salite al 13,4 per cento dell’export nazionale.
E’ quanto attestano i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. Il dato trimestrale regionale è determinato, ancora una volta, dall’accelerazione sui mercati europei, che si aggiunge alla continua e forte crescita sul mercato statunitense. È molto più contenuto l’incremento delle vendite all’estero nazionali (+1,5 per cento). L’Emilia-Romagna è la terza regione per quota dell’export nazionale, preceduta dalla Lombardia (27,5 per cento) e dal Veneto (13,5 per cento). L’andamento, con l’eccezione della Lombardia dove è invariato, è risultato positivo, ma disomogeneo per le altre regioni che esportano maggiormente, Veneto (+2,7 per cento) e Piemonte (+6,9 per cento).
Tra i settori principali, si segnalano in forte crescita le apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche e di misura (+12,9 per cento) e i mezzi di trasporto (+11 per cento). Sono ancora buoni i risultati delle vendite della ceramica e vetro (+7,3 per cento) e è deciso il ritorno in positivo dei prodotti chimici e farmaceutici (6,6 per cento), trainati da questi ultimi. È più lenta la crescita della metalmeccanica. Exploit positivo dell’industria del legno e del mobile. Debole l’alimentare e passo falso delle bevande che insieme perdono il 3,1 per cento.
Le destinazioni Sale rapidamente (+7,4 per cento) l’export destinato ai mercati europei, pari al 66,0 per cento del totale. La ripresa è ancora più forte nei paesi dell’Unione europea (+9,4 per cento).
La crescita è a due cifre sul grande mercato tedesco (+11,8 per cento) e ancora più rapida in Inghilterra e Spagna, ma molto più incerta in Francia.
Ancora un grande il risultato sui mercati americani, determinato dal successo su quello statunitense (+15,5 per cento), mentre risulta ancora più contenuto il tono della crescita sui mercati asiatici (+2,9 per cento).