Sabato 21 giugno le sette note risuoneranno in città dal mattino alla sera per celebrare la festa di tante musiche nel giorno del solstizio d’estate, che per tradizione internazionale è dedicato proprio alla musica. La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna propone alla città 24 Ore Suonate. Bologna, musiche nella città, una festa che vuole ricordare la grande vocazione musicale di Bologna, dichiarata Città Creativa della Musica UNESCO nel 2006, luogo nel quale da sempre si sono sviluppati e stratificati tutti i generi e dove ancora opera e vive una enorme quantità di professionisti, amatori, dilettanti di qualità, o semplicemente appassionati. Sabato 21 giugno, dalle 10.30 di mattina fino alle 23, si terranno 134 appuntamenti musicali in 29 luoghi della città, per la maggior parte nel centro storico. Protagonisti saranno un migliaio tra cantori, musicisti, cantanti. Ad animare 24 Ore Suonate saranno infatti almeno 18 cori, 3 bande, 3 orchestre sinfoniche, un’orchestra da camera, più di 40 tra complessi, gruppi musicali, solisti e band di vari generi e stili. Quasi tutti i musicisti che partecipano alla festa sono dilettanti di qualità, gruppi amatoriali, semiprofessionisti, giovani, studenti, gruppi corali, bande, solisti, complessi giovanili e studenteschi, complessi di musica da ballo. I generi musicali rappresentati vanno dalla musica classica (cameristica, sinfonica, operistica, sacra, barocca, pianistica, organistica) al jazz, dal rock al country, dalla musica popolare ed etnica al gospel, dalla musica per fisarmonica a quella per ocarina e per cornamusa, senza dimenticare il pop e la canzone d’autore. Tra i luoghi della festa l’Oratorio di San Filippo Neri, i teatri Arena del Sole e Duse, la Chiesa di San Domenico, l’Oratorio di Santa Cecilia, il Salone dei Carracci di Palazzo Magnani, sede di UniCredit. Tutti gli episodi musicali saranno a ingresso libero. Al programma si aggiungono poi tre appuntamenti previsti al Teatro Auditorium Manzoni, alla Cantina Bentivoglio e al Cortile del Baraccano, che rientrano in rassegne autonome a pagamento e che hanno voluto partecipare al cartellone di 24 Ore Suonate.
Basta scorrere il lungo programma della festa per farsi un’idea della varietà delle musiche che la città offre. Solo per fare qualche esempio, l’Oratorio di San Filippo Neri alzerà il sipario alle 10.30 sull’arpa celtica di Cristina Giorgi, per chiuderlo alle 23 con il Rabbino capo della Comunità Ebraica di Bologna, Alberto Sermoneta, che farà ascoltare canti tradizionali della liturgia ebraica accompagnato all’organo da Paola Alessandra Troili. Un’occasione rara per ascoltare le melodie che tradizionalmente sono riservate alla Sinagoga.
Al Salone Carracci di Palazzo Magnani-Unicredit si ascolteranno concerti offerti da Musica Insieme e Bologna Festival, insieme agli allievi dei corsi di canto del Conservatorio “Giovanni Battista Martini” di Bologna. Proprio in Conservatorio, poi, saliranno sul palco, tra gli altri, il Gruppo Ocarinistico Budriese, il Coro Stelutis di Bologna e giovani cantautori come Lorenzo Visci e Tommy Brando. Si esibiranno anche alcune delle tante rock band giovanili che provano nei garage della città: Obagevi, Altre di B, Providence.
A 24 Ore Suonate si potranno ascoltare anche le musiche di Komos, il Coro Gay di Bologna, e ancora contaminazioni tra flamenco, swing, musica balcanica, jazz e tango, con La Van Guardia. Ancora, l’Orchestra sinfonica Senzaspine e il gospel del Plantations Sound Chorus, le musiche tradizionali senegalesi di Pap Malick e i canti e balli popolari del Perù, della Bolivia e dell’Ecuador con il Trio Los Cuatro e i danzatori Apu. Il coro filippino El Shaddai e il coro Voces Latinas, composto da persone di vari paesi sudamericani, canteranno in più luoghi, e in momenti diversi della giornata.
I bambini: il Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano inaugurerà il programma al Teatro Duse, mentre il Piccolo Coro Angelico sarà protagonista del primo appuntamento in cartellone al Teatro San Leonardo. Partecipa al programma di 24 Ore Suonate anche Kids Stage, la rassegna musicale nata dalla collaborazione tra l’Antoniano di Bologna e Bolognetti Rocks. Nel quadriportico di Vicolo Bolognetti 2, a partire dalle 17, il 21 giugno arriverà Emidio Clementi. Lo scrittore/musicista racconterà alcune fiabe accompagnato musicalmente dai suoi compagni dei Massimo Volume.
La Basilica di San Petronio ospiterà Luigi Ferdinando Tagliavini e Liuwe Tamminga agli storici organi Lorenzo da Prato e Malamini, e Tagliavini sarà anche alla Sala Rossini dell’Accademia Filarmonica di via Guerrazzi per raccontare l’organo Traeri, restaurato con il contributo della Fondazione del Monte.
24 Ore Suonate sarà anche un’occasione per parlare di musica, oltre che ascoltarla: al Salone Marescotti del Dams (via Barberia 4) si terranno due momenti di confronto su “Musicologia e Pedagogia musicale a Bologna fra pubblico e privato: il Dipartimento delle Arti e il Saggiatore musicale”, presieduti da Maurizio Giani e Giuseppina La Face. Sempre nella cornice dell’Università, in Piazza Scaravilli, dalle 16 alle 23 si Gioca alla Musica: presentazione e rassegna di gruppi musicali giovanili e amatoriali e di giovani musicisti dell’Ateneo di Bologna, progetto didattico condotto da un gruppo di lavoro formato dagli studenti del primo anno di corso della Laurea Magistrale GIOCA (Graduate degree in Innovation and Organization of Culture and the Arts).
Nel giorno del solstizio d’estate sarà anche possibile visitare lo storico studio professionale di registrazione Fonoprint di via Bocca di Lupo, uno dei più importanti in Europa, che offrirà visite guidate e accompagnate agli studi e agli impianti resi celebri da Lucio Dalla, Vasco Rossi, Paolo Conte, Laura Pausini, Ligabue e tanti altri.
Ai Giardini Margherita, dalle 18 alle 20, tocca alle bande: quella di Ozzano Emilia, il Corpo Bandistico di Anzola Emilia, le cornamuse scozzesi della Bazzano Castle Pipe Band, e il gruppo nigeriano di strumenti a percussione Nzuko Ndi Igbo.
Anche la grande storia del jazz fa parte del programma di 24 Ore Suonate: alle 21.30 sul palco dell’area spettacoli dello Spazio Verde-Arci al Parco della Montagnola salirà il Jimmy Cobb Quartet (Piero Odorici Sax –Tenore; John Webber – Contrabbasso; Rob Bargard – Pianoforte; Jimmy Cobb – Batteria). Un concerto nel quale la grande esperienza e qualità artistica di Cobb incontra musicisti noti ed amati dal pubblico a livello internazionale.
Il gran finale al Ponte della Bionda (Arena del Navile), con una grande festa da ballo popolare, in collaborazione con l’associazione culturale Ponte della Bionda, per celebrare un altro tassello fondamentale del mosaico musicale bolognese: la Filuzzi. Al Ponte della Bionda si esibiranno i Suonatori della Valle del Savena (balli popolari tradizionali dell’Emilia-Romagna), Massimo Budriesi e la sua orchestra, con la partecipazione straordinaria di Marco e Paolo Marcheselli (ballo liscio tradizionale bolognese “alla Filuzzi”, con esibizioni della tipica “polka chinata”), e con Fausto Carpani a fare gli onori di casa.
La Fondazione del Monte aveva già scattato una fotografia della vocazione musicale della città nella ricerca Musica e giovani a Bologna: memoria e consapevolezza, nata da un’idea dello scrittore e studioso Stefano Cammelli e realizzata grazie al contributo della Fondazione del Monte. La ricerca, presentata nello scorso mese di ottobre, è stata condotta da Nico Staiti, docente di Etnomusicologia all’Università di Bologna, e svolta da cinque tra giovani studenti e laureati dei corsi di laurea in musica e in antropologia. Dall’indagine, che privilegia il tessuto di base, le attività spontanee e autoprodotte, è uscita una enorme ricchezza di idee, progetti, contenuti: Bologna si è confermata un grande pentagramma dove scorrono note di qualsiasi genere, dal liscio al jazz, dal rock alle zirudele, fino alle bande che animano le feste religiose. Il progetto era nato dal tentativo di superare la lontananza tra le generazioni, con l’obiettivo di rendere i giovani consapevoli delle tante realtà culturali che popolavano la Bologna del passato e che tuttora esistono, si stratificano, si mescolano. Restituire alla città la sua ricchezza musicale significa mettere a disposizione di tutti uno strumento non solo di divertimento ma anche di riconoscimento reciproco. Ecco perché, prendendo spunto da questo lavoro di ricerca, si è deciso di dare vita a una manifestazione pubblica ed è nata l’idea di una giornata di festa dedicata alle tante espressioni musicali che risuonano in città: 24 Ore Suonate. Bologna, musiche nella città.
La festa 24 Ore Suonate. Bologna, musiche nella città, è promossa e sostenuta dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Il direttore artistico della festa è Valerio Tura, affiancato nell’attività di ricerca e coordinamento generale da Cinzia Salvioli. La festa rientra nell’ambito di bè bolognaestate 2014, il cartellone di eventi estivi sostenuto e coordinato dal Comune di Bologna, e viene realizzata con il supporto di Bologna Welcome.