Da Piacenza a Rimini, un itinerario nel patrimonio storico e artistico delle Aziende Sanitarie dell’Emilia Romagna



    Consultare gli oltre 6.000 volumi antichi custoditi a Piacenza presso la Biblioteca Storica di Sala Colonne all’Ospedale Guglielmo da Saliceto, visitare a Parma la Chiesa di Santa Maria del Quartiere, con la cupola seicentesca affrescata da Pier Antonio Bernabei, la Chiesa di San Carlo progettata da Giovan Battista Aleotti, detto l’Argenta, a Ferrara, il Complesso Monumentale di Santa Maria della Vita, col Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca, a Bologna. E ancora, ammirare a Lugo l’opera Madonna con Bambino in gloria e Santi, di Ernst Van Schayck.
    E’ un viaggio tra arte e salute quello suggerito dalla Guida al Patrimonio dei Beni Culturali delle Aziende Sanitarie della Regione Emilia Romagna, che raccoglie luoghi, opere d’arte e documenti storici di proprietà delle aziende sanitarie pubbliche. Un totale di 35 tesori, poco conosciuti, ma tutti aperti al pubblico, distribuiti lungo la via Emilia, tra Piacenza e Rimini.
    La guida, la prima in Italia di questo genere, è stata presentata oggi, 10 giugno, a Bologna presso l’Oratorio di S. Maria della Vita, da Carlo Lusenti, Assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Francesco Ripa di Meana, Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna, assieme ai curatori del volume, Valerio Borgonuovo e Graziano Campanini.

    “L’Emilia-Romagna – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti – è la prima regione italiana che in modo sistemico ha realizzato un progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico del proprio Servizio sanitario regionale. Un patrimonio fatto di storie umane, professionali, di scienza e di cultura, che si intrecciano con la storia delle comunità e in cui il sistema della sanità regionale è nato, cresciuto e vive tutt’ora. Il patrimonio artistico delle aziende sanitarie, inoltre, non solo è stato fatto rivivere con importanti interventi di valorizzazione, ma è stato anche reso fruibile grazie ai percorsi che ne facilitano la conoscenza e la tutela”.

    Promossa dall’Assessorato alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna e realizzata in collaborazione con le Aziende Sanitarie e Ospedaliere dell’intera Regione e l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali, la guida è affiancata da un sito internet, SanitArte (www.sanitarte.regione.emilia-romagna.it, online dalla prossima settimana) che offre, fra l’altro, un ricco catalogo fotografico delle opere e dei luoghi.

    Insieme, guida e sito, raccontano la storia di ogni singola opera e contengono informazioni utili per poterla visitare. Una pratica e preziosa bussola per accedere ad un patrimonio unico, giunto fino a noi sotto forma di opere d’arte, volumi antichi, strumenti scientifici, oggetti e paramenti sacri. Un patrimonio per molti aspetti paragonabile a quello genetico, perché iscritto nella nostra storia sociale, economica, politica, artistica, scientifica e assistenziale.

    Le Aziende Sanitarie dell’Emilia-Romagna possiedono e conservano una piccola ma consistente, per qualità e valore, porzione di quel patrimonio diffuso e capillare che fa dell’Italia un Paese ad alta concentrazione storico-artistica e culturale. Non è sempre facile gestire l’eredità di un passato simile, soprattutto per chi ha una vocazione e una formazione diversa da quella dello storico o del conservatore, come quella rivolta alla cura dell’ammalato. Ciò è stato possibile in Emilia Romagna anche grazie a sinergie virtuose tra istituzioni, soprintendenze, associazioni di volontariato, enti locali, fondazioni bancarie, accomunate dalla responsabilità nei confronti di ciò che le aziende sanitarie, oggi, custodiscono per conto della collettività, presente e futura.

    Con la presentazione della guida si conclude Delle Cure, delle Arti,…il programma di eventi culturali e artistici intrecciati con la sanità bolognese e la sua storia che ha attraversato lo scorso mese di maggio, promosso e organizzato dall’Azienda USL di Bologna in collaborazione con l’Istituzione Gian Franco Minguzzi di Bologna, la Fondazione Carisbo, Genus Bononiae Musei nella Città ed Exposanità 2014.