Nella giornata odierna, nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, a conclusione di un’articolata e complessa attività d’indagine, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, coadiuvati da altri militari dei Comandi Provinciali competenti sul territorio e da unità cinofile (per un totale di 150 unità), hanno dato esecuzione a 9 misure cautelari (2 destinatari di custodia cautelare in carcere, 1 o.c.c. presso comunità, 4 provvedimenti per gli arresti domiciliari e 2 per obblighi di dimora) emesse dal Dott. Alberto Ziroldi, G.I.P. del Tribunale di Bologna (il 22 maggio u.s) e dal Dott. Luigi Martello, G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Bologna (il 26 maggio u.s) su richiesta della D.D.A. di Bologna e della locale Procura per i Minorenni.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, in concorso tra loro e nel contesto di un medesimo disegno criminoso, del reato di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina in Bologna e provincia (artt. 81, 110 c.p. e 73,1 DPR 309/90). Il minore, destinatario dell’ordinanza restrittiva della libertà personale, è indagato altresì per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, hashish e marijuana (art. 74 DPR 309/90).
Contestualmente, a carico di 2 degli arrestati sarà eseguito il sequestro preventivo di vari beni (art. 12 sexies L. 356/92), per un controvalore di circa 2,5 milioni di euro, tra cui 4 unità immobiliari, 1 società e 33 automezzi tra cui Maserati, BMW e Mercedes.
Sono state eseguite altresì 45 perquisizioni personali e domiciliari a carico di altrettanti soggetti, di cui 11 minorenni, tutti indagati in stato di libertà per spaccio di stupefacenti in concorso.
L’indagine, convenzionalmente denominata “PARCO 2013” – sviluppatasi tra gennaio 2013 e aprile 2014 – è un filone autonomo di una precedente attività investigativa – denominata “Costarica 2012” – incentrata su soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti all’interno di un campo nomadi di Bologna, i cui collegamenti riportavano agli odierni indagati. In particolare, la peculiare attività investigativa svolta ha consentito di individuare una nuova traccia investigativa che ha visto coinvolta un’intera famiglia calabrese collegata alla criminalità organizzata della ‘ndrangheta dedita allo spaccio al dettaglio di ingenti quantitativi di cocaina proveniente da Cariati (CS), sostanza stupefacente che veniva occultata da personaggi bolognesi collegati alla citata famiglia.
L’attività investigativa ha permesso di disarticolare un autonomo sodalizio criminoso dedito allo spaccio di droga che vedeva, come uno dei principali punti di riferimento, anche un minorenne destinatario di provvedimento restrittivo, il quale aveva avviato insieme ad altri coindagati (anche minorenni) all’interno di alcuni istituti scolastici un’intensa attività di vendita al dettaglio di hashish e marijuana.
Le indagini avviate mediante servizi preventivi/dinamici di osservazione controllo e pedinamento sul territorio che venivano successivamente supportate da attività tecniche, hanno consentito di trarre in arresto – quale riscontro alle investigazioni già svolte – 5 soggetti nonché sequestrare circa 1 kg di cocaina, 1,5kg di hashish e 1 kg di marijuana;
Nel corso dell’attività d’indagine sono stati identificati circa 150 acquirenti (20 dei quali studenti), tutti segnalati al locale Ufficio Territoriale del Governo, quali assuntori di sostanze stupefacenti. Rinvenuti anche assegni in bianco e quadri in via di quantificazione.