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Rinnovata la convenzione con il Centro documentazione donna di Modena

Con l’approvazione della delibera presentata al Consiglio comunale del 28 marzo dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza (a favore Pd, Sum e Modena volta pagina, contro FI e Energie per l’Italia, non voto del M5s), si rinnova per un ulteriore triennio, dal 2019 al 2021, la Convenzione tra Comune di Modena e Cdd (Centro documentazione donna). È invariato il contributo annuale, 25.300 euro, del Comune all’associazione, di cui si sottolinea l’evoluzione da prevalentemente “vocata” alla raccolta di documentazione sulle tematiche di genere, a ruolo di “soggetto culturale” di respiro ampio, con progettualità articolata, in stretto raccordo “di rete” con altri soggetti associativi e istituzionali, con un respiro provinciale e impegnato in più direzioni.

Un ruolo che potrà avere un rilievo maggiore nella Casa delle Donne di Villa Ombrosa, in cui anche il Cdd avrà sede e svilupperà il proprio lavoro di promozione culturale e sociale. In particolare, con la convenzione, il Centro documentazione donna si impegna a sviluppare il proprio impegno culturale principalmente nelle aree della ricerca, documentazione, valorizzazione e diffusione, lavoro culturale, storia, didattica, formazione e consulenze scientifiche.

Il Comune, con la convenzione, si impegna a sostenere, valorizzare, promuovere e pubblicizzare l’attività e le iniziative del Centro documentazione donna.

La Ricerca al Cdd si declina nella progettazione e la realizzazione di ricerche storiche e sociali, a livello locale, sulla storia delle donne e dei movimenti femminili, l’organizzazione del lavoro e la conciliazione dei tempi, l’occupazione femminile, l’educazione alle differenze e la prevenzione della violenza di genere, anche in collaborazione con l’Università, altri enti di ricerca e istituzioni culturali, mentre la Documentazione, con la gestione della biblioteca specializzata in studi di genere nell’ambito del polo provinciale e nazionale delle biblioteche, assicurando l’accesso al patrimonio, garantendo l’apertura al pubblico 28 ore alla settimana; la valorizzazione, con la promozione sul territorio di attività culturali e progetti di diffusione della cultura delle differenze di genere e del patrimonio documentale.

L’impegno sul fronte del lavoro culturale riguarda la prevenzione e il contrasto a tutte le forme di discriminazione e la conoscenza della storia e della memoria con una prospettiva di genere; per l’attività didattica, si sviluppano e realizzano progetti di aggiornamento per insegnanti e di formazione per studenti e studentesse di scuole di ogni ordine e grado, sui temi della storia delle donne, della valorizzazione delle differenze di genere e della relazione positiva tra i sessi, ricercando la collaborazione con altri soggetti impegnati su tale terreno.

L’impegno del Cdd nella formazione si sviluppa con percorsi seminariali e laboratori rivolti a educatori, insegnanti, genitori, operatori, sui temi della parità, dei diritti umani e del rispetto reciproco. Il Centro documentazione donna si propone, inoltre, per consulenze scientifiche, con proprie ricercatrici/ori, e collaboratrici, per progettare o realizzare iniziative volte a diffondere la storia, le esperienze e il pensiero delle donne e quello di genere, e a collaborare, anche in comitati e tavoli cittadini, alla progettazione e realizzazione dei programmi culturali promossi dall’Amministrazione nell’ambito di ricorrenze e celebrazioni.

Nelle dichiarazioni di voto, per il Pd la consigliera Grazia Baracchi ha ricordato l’importanza “delle attività nelle scuole per abbattere stereotipi di genere e favorire la partecipazione delle ragazze allo studio di discipline scientifiche” e apprezzato in particolare l’apertura del Cdd verso la città.

Marco Cugusi (SuM) ha sottolineato che “la convenzione arriva a poca distanza dall’inaugurazione della Casa delle donne attesa da lungo tempo, ancora di più importante in un momento in cui i diritti delle donne vengono attaccati”, per poi aggiungere che “tutto il patrimonio del Centro documentazione donna, il lavoro di formazione degli insegnanti e degli studenti è una ricchezza che questa città deve sostenere e mantenere viva”.

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