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Associazione criminale introduceva clandestini in Italia e nel resto d’Europa, cinque arresti a Carpi

Nelle prime ore della mattinata i Carabinieri della Compagnia di Carpi hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di cinque persone, tutte residenti a Carpi, accusate di aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata a commettere una pluralità di reati di illegale ingresso e trasporto di cittadini stranieri nel territorio dello Stato italiano e nel resto d’Europa. Italia, ma anche Austria, Germania e Slovenia le destinazioni da raggiungere dietro pagamento di somme oscillanti tra i 3.000 e i 5.000 euro a persona, in caso di trasporto più frequente in Italia, o di somme maggiori in caso di quelle più lontane.

Il gruppo, costituito da quattro italiani e due turchi, avrebbe organizzato almeno una dozzina di viaggi procurando così l’ingresso illegale in Paesi europei di decine di persone tra l’agosto 2018 – mese in cui le indagini hanno avuto inizio – ed il febbraio 2019; in alcuni casi ci sarebbero stati anche viaggi «di ritorno» di stranieri irregolari all’interno del territorio italiano. Tra gli arrestati, il 45enne italiano proprietario di un bar di Carpi, ritenuto uno dei capi ed uno degli organizzatori materiali dei viaggi dalla Turchia verso la Grecia e poi lungo l’Italia o la dorsale adriatica con direzione nord Europa, ma anche un 39enne turco, promotore dell’associazione e beneficiario diretto degli illeciti profitti a cui era devoluto il compito di reclutare gli irregolari da trasportare, dare direttive agli autisti e agli accompagnatori per i viaggi e la raccolta del denaro, fissare le tariffe per le persone trasportate, ordinare il recupero delle quote, munire i migranti di documenti falsificati.

Insieme a loro sono stati arrestati gli autisti e gli accompagnatori, tutti di Carpi. La maggior parte dei migranti trasportati veniva «agganciata» tramite contatti diretti con connazionali e raccolta prevalentemente intorno al valico greco di Kakavia, per poi essere spesso concentrata in abitazioni adattate a dormitori di fortuna nelle notti di vigilia dei viaggi nei pressi del porto turistico di Atene o di Igoumenitsa, a ridosso del confine albanese. In programma vi era anche il trasporto di circa trenta migranti con un peschereccio ormeggiato a Trebisacce (CS).

Nel corso dell’indagine si anche è registrata una proficua collaborazione con le autorità greche grazie alla quale, nel mese di ottobre 2018, la polizia ellenica ha messo fine ad uno dei tanti viaggi della speranza organizzati dai cinque. Nell’occasione uno degli autisti – un 23enne carpigiano – è stato arrestato nel porto di Igoumenitsa mentre, assieme a quattro migranti, era in attesa di imbarcarsi sul traghetto che li avrebbe portati a Bari. La Procura di Bologna, dunque, concordando con le risultanze investigative emerse dopo più di sei mesi di indagine, ha ottenuto dal Tribunale l’emissione di una ordinanza che ha disposto, nei confronti di tre associati, la custodia in carcere e nei confronti dei restanti gli arresti domiciliari.

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