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Approvati il Bilancio di previsione 2019-2021 e il DUP della Città metropolitana

foto di Gabriele Tabanelli

Via libera del Consiglio metropolitano, con 10 voti a favore (Pd) e 2 contrari (Uniti per l’Alternativa e Rete Civica), al Bilancio di previsione 2019-2021 e al Documento unico di programmazione (DUP).

Un Bilancio di 217 milioni di euro per il 2019 così ripartiti: entrate tributarie per 82 milioni, entrate da trasferimenti per 24,7 milioni, entrate extratributarie 8,99 milioni, entrate in conto capitale per 41,7 milioni e applicazione di avanzo di amministrazione vincolato per 5,78 milioni. Le spese sul 2019 sono così suddivise: 107,6 milioni in spese correnti, 60,9 milioni in conto capitale, 9,6 milioni per rimborso prestiti e 38,9 milioni per conto terzi e partite di giro.

La manovra finanziaria prevede per il triennio 2019-2021 96 milioni di euro da investire su strade e scuole dell’area metropolitana bolognese di cui 10,5 milioni sul 2019.

Sulle strade ci sono circa 48 milioni di investimenti così ripartiti: 30,6 milioni (finanziati dal Patto per Bologna metropolitana-Fondo per lo sviluppo e la coesione) per la realizzazione del nodo di Rastignano II lotto, 6 milioni per la sicurezza stradale (dei quali 3,4 per la messa in sicurezza di 11 ponti), 11 milioni in manutenzione straordinaria ripartiti in eguale misura tra strade di pianura e strade di collina-montagna (dei quali 9,8 serviranno alla pavimentazione di 200 km di strade).

Altri 48 milioni di euro andranno impiegati per interventi di edilizia scolastica (dei quali 29 finanziati da Patto per Bologna metropolitana) così distribuiti: 6 milioni in adeguamenti prevenzione incendi su 24 dei 61 edifici scolastici (raggiungendo così il 100% della messa a norma), 1 milione in manutenzione straordinaria, 16 milioni in miglioramento sismico, 25 milioni di euro per ampliamenti e nuove costruzioni: 8,5 milioni per il Nuovo Polo Dinamico a Bologna; 6,8 milioni per le Aldrovandi Rubbiani (nuova scuola più palestra in via Don Minzoni a Bologna); 5,4 milioni per la nuova palazzina Rambaldi – Valeriani in Viale D’Agostino a Imola.

Prosegue il programma di assunzioni di personale, il Piano triennale dei fabbisogni prevede 65 assunzioni per il triennio 2019/2021: 47 per l’anno in corso (26 a tempo indeterminato/mobilità, 8 con contratto di formazione lavoro, 6 a tempo determinato e 7 in comando); 8 a tempo indeterminato per il 2020 e 10 per il 2021.

“Quest’anno arriviamo all’approvazione del Bilancio con tre mesi di anticipo rispetto al 2018 – ha dichiarato il sindaco metropolitano Virginio Merola -. Un traguardo che ci consente di evitare l’esercizio provvisorio a cui, ormai da un po’, eravamo abituati e restituisce all’Ente una notevole operatività. Abbiamo dato priorità a strade e scuole con quasi 100 milioni di investimenti nel triennio e alla sicurezza delle scuole per i nostri ragazzi. Grazie agli interventi previsti nel Programma triennale delle opere pubbliche, entro la fine del 2021 il 100% delle scuole superiori della città metropolitana sarà infatti dotato del Certificato di prevenzione incendi”.

“Un bilancio e un documento unico di programmazione – sottolinea il consigliere delegato al Bilancio Giampiero Veronesi – che fanno da capofila a livello nazionale e che rappresentano un esempio di virtuosismo come pochi se ne vedono. Merito di un ottimo lavoro di squadra svolto con grande impegno dal sindaco metropolitano Virginio Merola, da tutto lo staff della Città metropolitana e da tutta l’area bilancio dell’ente.

Devo purtroppo evidenziare un unico grande neo – prosegue Veronesi -, che fa davvero riflettere su questo attuale governo: nella legge di Bilancio 2019 non è previsto alcun contributo straordinario di parte corrente (nel 2018 ammontava a 111 milioni per le Città metropolitane e 6,9 milioni per la Città metropolitana di Bologna) e prevede per il periodo 2019-2033 un contributo annuo di 250 milioni di euro destinato alle sole Province per la manutenzione, anche ordinaria, di strade e scuole, escludendo inspiegabilmente le Città metropolitane. Non può non sorgere il dubbio che manchi la reale conoscenza, a livello nazionale, della differenza giuridica che intercorre tra una Provincia ed una Città metropolitana”.

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