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“Corpi che Apprendono”, sabato al Crogiolo Marazzi

Il convegno “Corpi che Apprendono”, che si terrà sabato 10 novembre al Crogiolo Marazzi, è il punto di arrivo, ma anche di ripartenza, di un progetto avviato nell’anno educativo 2015/16. In questa progettazione triennale sono stati coinvolti ogni anno 3 Nidi d’Infanzia (Parco, S. Carlo e S. Agostino) frequentati da circa 40 bambini per nido (per un totale di circa 120 bambini all’anno).

Inizialmente (primo anno) la progettazione si è focalizzata sui bambini delle sezioni grandi (24/36 mesi) per poi mano a mano coinvolgere progressivamente i bambini di tutte le età presenti nel servizio, rimanendo comunque focalizzati sulla fascia d’età 12/36 mesi, anche quando presenti bambini più piccoli. Per ogni annualità il progetto è stato sviluppato da novembre fino a giugno, alternando all’interno dei servizi la presenza degli esperti a momenti formativi che hanno sempre coinvolto tutto il personale educativo (anche se non direttamente interessati al progetto per quella annualità) dei Nidi coinvolti.

L’obiettivo principale del progetto è quello di creare ambienti che stimolino la curiosità e la disponibilità all’ascolto nei bambini, perché è più importante, in questa fase, favorire una disposizione positiva, generatrice di apprendimenti, piuttosto che la semplice trasmissione di parole.

Partendo dal presupposto che si impara dall’esperienza, sono state proposte situazioni volte a sollecitare la curiosità e la creatività dei bambini e il loro possibile coinvolgimento. A partire dall’idea, ormai diffusa nelle scienze neuropsicologiche, che l’esperienza sensori-motoria e l’interazione sociale sono generatrici di apprendimento, le azioni messe in campo sono state guidate dall’idea che il canale del movimento corporeo può facilitare la familiarizzazione con suoni nuovi, di una lingua straniera. Dare “vita e corpo alle parole” può aiutare alla costruzione di significati e alla familiarizzazione degli stessi. La progettazione degli interventi e gli incontri sono stati condotti con la collaborazione di esperti madrelingua (ex danzatori-coreografi, atelieristi del movimento, esperti di teatro) che, in collaborazione con personale educativo debitamente formato, hanno utilizzato i movimenti del corpo generati spontaneamente dai bambini come basi per la costruzione di microstorie, durante le quali gli esperti hanno avuto la possibilità di sottolineare gesti e azioni con parole provenienti dalla lingua inglese. Le azioni hanno previsto un grande investimento nel lavoro di equipe e di coordinamento tra gli esperti e il personale dei servizi, intendendo l’esperienza come una formazione permanente che ha incluso tutto il nido (non solo la/le sezione/i coinvolta/e), per alimentare una cultura e un’idea integrata di comunità educativa.

Altro aspetto significativo del lavoro nei nostri servizi è stato il coinvolgimento delle famiglie. I genitori dei bambini coinvolti nel progetto hanno avuto la possibilità di partecipare sia con momenti di incontro creati ad hoc, sia con laboratori esperienziali con esperti e bambini che hanno permesso di vivere in parte l’esperienza vissuta dai figli al nido. Le esperienze effettuate hanno fornito l’occasione per confrontarsi con le famiglie su tematiche educative parallele al tema della familiarizzazione con la lingua inglese, in particolare al tema dell’allenamento all’ascolto declinato con azioni educative di diverso tipo (ad esempio l’ascolto della musica, ascolto delle sonorità del quotidiano, ecc).

La progettazione ancora in corso ha messo in luce alcuni punti di forza:

  • i bambini vivendo le esperienze progettuali sono venuti a contatto con alcuni vocaboli della lingua inglese. Con nostra grande sorpresa – anche oltre le nostre aspettative- questi vocaboli che sono stati poi ripresi dai molti bambini, riutilizzati in modo appropriato anche in contesti differenti;
  • le esperienze effettuate hanno fornito l’occasione di approfondire tematiche educative importanti, coinvolgendo le famiglie, come l’allenamento all’ascolto;
  • ha permesso alle educatrici di affrontare nuove riflessioni sul proprio ruolo educativo;
  • ha dato maggior rilevanza al confronto all’interno del gruppo di lavoro, all’osservazione e alla documentazione delle esperienze.

Il progetto è stato poi esteso , nell’anno scolastico 2016/17, in via sperimentale, in 4 scuole dell’infanzia, una per comprensivo (S. Carlo, Don Milani, Rodari, Peter Pan Mezzavia). Nell’anno scolastico successivo 2017/18, tutte le scuole dell’infanzia, pur con modalità progettuali diverse, hanno colto l’invito a dare continuità ai progetti di familiarizzazione alla lingua inglese.

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