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Ad Unimore circa 15 milioni dalla Commissione Europea a sostegno dei suoi ricercatori

Cresce il prestigio internazionale di Unimore e la sua capacità di ottenere nei programmi competitivi in Europa fondi per la ricerca. Dall’inizio della programmazione dei fondi 2014 – 2020 sono 57 i progetti di ricerca Unimore finanziati dalla Commissione Europea (10 dei quali appartengono alle Azioni Marie Sklodovska Curie volte alla mobilità dei giovani ricercatori), che vedono la partecipazione di gruppi e unità di ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Nove (9) di questi sono direttamente coordinati da docenti dell’Ateneo emiliano: Progetto CHILD-UP (Child Hybrid Integration: learning dialogue as a way of upgrading policies of partecipation) sulla condizione di integrazione dei bambini migranti, affidato al coordinamento del prof. Claudio Baraldi del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali; Progetto FCHgo (Fuel Cells HydroGen educatiOnal model for schools), affidato al coordinamento del prof. Federico Corni del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane; Progetto BORGES (Biosensing with ORGanic ElectronicS) affidato al coordinamento del prof. Carlo Augusto Bortolotti del Dipartimento di Scienze della Vita; Progetto TRAFAIR (Understanding Traffic Flows to Improve Air quality/ analisi del flusso veicolare per il monitoraggio e miglioramento della qualità dell’aria nei contesti urbani) affidato al coordinamento della prof.ssa Laura Po del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”; Progetto INCLUSIVE (Smart and adaptive interfaces for INCLUSIVE work environment), affidato al coordinamento del prof. Cesare Fantuzzi del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria; Progetto PRISTINE (Programmable Systems for Intelligence Automobiles), affidato al coordinamento del prof. Marko Bertogna del Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche; Progetto HERCULES (High-Performance Real-time Architectures for Low-PowerEmbedded Systems), affidato al coordinamento del prof. Marko Bertogna del Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche; Progeto AMI (Antidrug-antibody and drug molecular detection), affidato al coordinamento del prof. Fabio Biscarini del Dipartimento di Scienze della Vita; Progetto RAISE (Reliable Aircraft electrical Insulation System sElection), affidato al coordinamento del prof. Davide Barater del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”.

Ingenti importi sono destinati anche a: Progetto HERMES (Hybrid Enhanced Regenerative Medicine Systems), di cui è partner la prof.ssa Giulia Curia del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscirenze; Progetto DEEP-HEALTH (Deep-learning and HPC to Boost Biomedical Applications for Health), di cui è partner il prof. Costantino Grana del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”; Progetto SCALIBUR (Scalable technologies for urban waste recovery), di cui è partner il prof. Andrea Antonelli del Dipartimento di Scienze della Vita; Progetto EQUAL-IST (Gender Equality Plans for Information Sciences and Technology Research Institutions) di cui è partner la prof. Claudia Canali del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”.

Complessivamente per la realizzazione di questi progetti ai ricercatori Unimore giungeranno circa 15 milioni di euro.

Questa performance vale all’Ateneo il secondo posto in Regione Emilia Romagna fra le altre università del territorio per quanto riguarda l’ammontare dei finanziamenti ricevuti ed il quarto posto se si estende il confronto a tutti i soggetti, pubblici e privati, emiliano-romagnoli che hanno chiesto e ottenuto fondi per condurre il proprio lavoro di ricerca e innovazione.

“Possiamo considerare questo risultato davvero straordinario – ha commentato il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – non solo per l’ingente somma dei finanziamenti destinati ai nostri ricercatori, ma anche per l’ampio numero di collaborazioni internazionali instaurate con primarie università e con centri di ricerca europei molto affermati. Il nostro Ateneo si dimostra sempre più vitale e capace di esprimere qualità ed eccellenza nella ricerca. Ne trarranno sicuro beneficio i nostri giovani laureandi, specializzandi e dottorandi che possono trovare interessanti stimoli per dedicarsi ad attività di ricerca innovative ed avanzate e di sicura prospettiva di sviluppo”.

Fino allo scorso giugno erano 44 i contratti firmati con la Commissione Europea nell’ambito di Horizon 2020, il più importante e competitivo programma di finanziamento in questo ambito di tutto il continente. Poi l’estate ha portato altri buoni frutti con 13 nuovi progetti ammessi al finanziamento in diversi ambiti, che comprendono la sicurezza alimentare, l’energia, le migrazioni, la robotica e l’educazione alla sostenibilità.

Considerando i settori di appartenenza i progetti sono così suddivisi: 30 in area tecnologica e scientifica; 2 in ambito società e scienze umane; 2 in ambito agro-alimentare; 9 in ambito salute e scienze della vita; 4 interdisciplinari.

Il risultato conseguito in sede europea attesta l’abilità delle ricercatrici e dei ricercatori dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia nel far valere a livello internazionale l’apprezzamento del proprio lavoro, di sapersi rapportare a gruppi di ricerca forti in Europa e di essere in grado di avanzare progetti di ricerca validi ed efficaci.

“Dopo un inizio in sordina, all’apertura di H2020 nel 2014 – racconta Barbara Rebecchi, coordinatrice della Direzione ricerca, trasferimento tecnologico e terza missione – siamo cresciuti esponenzialmente, passando dai primi 5 progetti finanziati nel 2014 ai quasi 60 di oggi, se si considerano anche le proposte approvate al finanziamento ma ancora in fase di contrattazione. Molto importante è il supporto che la Direzione fornisce nelle fasi di scouting delle opportunità e di scrittura della proposta, che sappiamo essere particolarmente delicata. Questo porta l’ammontare delle risorse di provenienza comunitaria su questo programma a circa 15 Milioni di euro. Dobbiamo però considerare anche il notevole successo che il nostro Ateneo ottiene anche nelle altre misure finanziate in ambito internazionale che fanno salire il numero di progetti a circa 80”.
Istituito con Regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e cominciato nel 2014, Horizon2020 ha puntato il suo obiettivo alla realizzazione di una società e un’economia europee basate sulla conoscenza e sull’innovazione e al raggiungimento, entro il 2020, della piena realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (SER).

In questo contesto, i progetti ai quali Unimore prende parte sono distribuiti non solo fra l’ingegneria, le scienze naturali, la medicina e l’agro-alimentare, settori solitamente caratterizzati da disponibilità di fondi più sostanziosa, ma si estendono a filoni di grande attualità, come la ricerca sociale per le politiche di genere e le migrazioni.

“Dietro al prestigio e alle possibilità di sviluppo che la partecipazione e la guida di consorzi internazionali porta, c’è un ottimo lavoro di collaborazione fra Dipartimenti, Commissione ricerca e Direzione Ricerca, Trasferimento Tecnologico e Terza Missione – è il commento del Delegato alla ricerca, prof. Sergio Valeri -. Ora puntiamo ad estendere il lavoro cominciato guardando al quadro programmatico che si viene delineando dal 2021, quando inizierà Horizon Europe, e alle nuove prospettive e sfide lanciate dai temi dell’attualità in tutti i programmi dell’Unione”.

La ricerca Unimore può contare non solo su Horizon 2020, ma anche su programmi europei per l’ambiente, per la giustizia, per la cooperazione internazionale e in questo contesto si sta lavorando a iniziative strategiche come PRIMA, il programma euro-mediterraneo di ricerca sull’agricoltura e il settore alimentare.
Sempre in Horizon 2020, sono interessanti i risultati di alcune delle coraggiose proposte lanciate nella ricerca di frontiera. In questo caso, 3 progetti sono stati valutati molto positivamente per qualità della proposta e curricula dei ricercatori, ma non sono stati ammessi a finanziamento per carenza di fondi.

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Nella foto da sx: Sergio Valeri, angelo O. Andrisano, Barbara Rebecchi, Donata Franzi

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