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Oggi forum sulla contrattazione con segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra

Al Salumificio Villani di Castelnuovo Rangone (220 dipendenti) i neo assunti ricevono un premio di mille euro da spendere in corsi di formazione professionale.

Alla Panini di Modena (400 dipendenti) i lavoratori a tempo determinato che abbiano maturato un’anzianità aziendale di almeno dodici mesi entrano in un bacino dal quale la Panini attinge per le sue future assunzioni.

La Smurtfit Kappa di Camposanto (130 addetti) eroga un contributo di 120 euro ai dipendenti che hanno familiari non autosufficienti (anziani e non).

Sono alcuni esempi di quanto il sindacato riesce a ottenere attraverso la contrattazione. Del valore economico e sociale della contrattazione sindacale e delle sue ricadute sul territorio si è parlato oggi – martedì 9 ottobre – a Modena nel forum organizzato dalla Cisl Emilia Centrale. Sono intervenuti il segretario nazionale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra, il segretario generale Cisl Emilia-Romagna Giorgio Graziani, lo psicologo del lavoro Stefano Gheno e l’assessore al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli.

«La contrattazione è la nostra attività principale, non si è sindacalisti se non si è prima di tutto contrattualisti – ha affermato il segretario generale Cisl Emilia Centrale William Ballotta – Sono migliaia i sindacalisti Cisl impegnati ogni giorno nella contrattazione a Modena e Reggio Emilia. Nel 2016 abbiamo seguito 2.660 aziende private e pubbliche attraverso 898 rsu e rsa (delegati e rappresentanti sindacali), convocato 2.630 assemblee e concluso 387 accordi e contratti che hanno riguardato 59.194 lavoratori, di cui 12.254 iscritti Cisl. Facciamo contrattazione non solo nelle aziende, ma anche sui territori, con i Comuni, sui temi socio-sanitari ecc. Abbiamo buone esperienze e prassi che vogliamo diffondere ulteriormente per aumentare il benessere e la coesione sociale dei territori di Modena e Reggio Emilia».

Grazie alla contrattazione nelle aziende, nel 2016 (ultimo dato disponibile) ai lavoratori modenesi e reggiani sono stati distribuiti complessivamente 87 milioni e 300 mila euro. Di questi, 56 milioni e 304 mila euro sono andati al settore manifatturiero, due milioni e 215 mila euro al terziario, 28 milioni e 700 mila euro al settore pubblico.

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