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Stufe e camini vietati, Bargi (Lega): “lo stop deve essere graduale. Incentivi a chi rottama”

“Posticipare di 30 giorni la decorrenza del provvedimento, abbassare la quota altimetrica dei Comuni interessati dal provvedimento, istituire un fondo regionale per incentivare l’acquisto di caldaie e stufe di ultima generazione e utilizzare una gradualità nell’applicazione del divieto, senza penalizzare gli i generatori di calore a biomassa con rendimento superiore all’80% e classificati almeno a 3 stelle secondo le direttive dell’Accordo del bacino Padano”. Stefano Bargi, consigliere regionale Lega Nord interviene esplicitando la proposta della Lega Nord sulla nuova regolamentazione per l’utilizzo dei sistemi di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa.

“L’adozione di misure emergenziali volte al miglioramento della qualità dell’aria e al contenimento dei valori giornalieri di PM10 non ha tenuto conto della morfologia in buona parte montana del nostro territorio, delle tradizioni delle nostre comunità e della casistica degli impianti”, spiega Bargi. “E’ certamente nostro dovere adempiere agli obblighi comunitari per migliorare la qualità dell’aria nel bacino padano, ma è altrettanto vero che il compito delle Istituzioni è quello di assumere provvedimenti di buon senso”.

Per questo motivo la Lega propone una “deroga all’applicazione delle nuove norme sia per quanto riguarda i tempi che il numero dei Comuni a cui viene applicata, e su esempio di quanto fatto dalle regioni a guida Lega, come per esempio il Veneto, l’istituzione di un fondo regionale in aggiunta agli attuali incentivi economici del GSE e/o della detrazione fiscale per permettere alle famiglie di sostituire le vecchie stufe, caminetti ed inserti a biomassa con impianti energicamente più efficienti senza andare incontro a spese eccessive”.

Per l’acquisto di nuove ed efficienti stufe, la Regione Veneto “ha stanziato un contributo fino a 1.600 euro e per l’acquisto di caldaie a biomassa, con classificazione almeno 4 stelle, fino a 5.000 euro”, aggiunge Bargi “e sarebbe questo l’esempio da seguire”.

Inoltre, “per evitare di penalizzare, come spesso accade, anche i cittadini più virtuosi, sarebbe fondamentale applicare i parametri proposti dalla lega Nord un anno fa con una risoluzione, peraltro approvata dal consiglio regionale”. In sostanza si trattava di “stilare una tabella di certificazione ambientale dei generatori di calore a biomassa legnosa,  stabilendo cinque classi di qualità ambientale (da una stella a cinque stelle) in funzione delle emissioni più o meno inquinanti”, aggiunge Bargi. L’idea era quella di “utilizzare questa classificazione per le limitazioni incentivando la rottamazione di quelle in classe uno (molto inquinanti) e arrivando al nessun blocco in caso di classe cinque (poco inquinanti)”, spiega ancora il consigliere.

“E’ evidente come si tratti di piccoli accorgimenti di buon senso che possono alleviare l’impatto garantendo comunque gli obiettivi prefissati”, conclude Bargi, annunciando che a tal proposito il consigliere della lega Nord Massimiliano Pompignoli e il segretario nazionale della Lega Romagna, Jacopo Morrone, ha chiesto “un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, per poter discutere nel dettaglio le proposte leghiste e convergere su una posizione comune che tenga conto di tutte le criticità emerse in queste settimane”.

 

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