Il 14 maggio scorso non aveva capito perché non gli erano stati consegnati i 10 grammi di cocaina che aveva prenotato e già pagato sotto gli occhi, discreti, degli investigatori della Squadra Mobile appostati in via Puccini, che avevano assistito alle fasi della trattativa. La droga era stata sequestrata dalla Polizia di Stato alla sorella del pusher mentre la stava portando al fratello. Nel medesimo contesto era stato anche bloccato ed arrestato il fornitore A.J.G.F., dominicano, classe 1985.
In quella circostanza, però, l’odierno arrestato Y.A., tunisino classe 1977, destinatario dello stupefacente, non era stato bloccato dalla Squadra Mobile che, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria procedeva ad un arresto differito, al fine di proseguire le indagini che lo riguardavano.
Le attività di indagine hanno infatti consentito di individuare la rete di distribuzione di Y.A., cui vengono contestate oggi quasi cento cessioni di cocaina effettuate a Reggio Emilia a noti assuntori locali. Sulla scorta delle risultanze di indagine, quindi, alle prime ore di lunedì 6 agosto personale della Squadra Mobile raggiungeva il tunisino presso la sua abitazione e lo traeva in arresto. L’arrestato ha così scoperto la sorte della partita di droga che non gli era arrivata a maggio. Y.A. si trova ristretto in regime di arresti domiciliari in vista dell’udienza di convalida che si terrà nella giornata di domani.
Si tratta del quarto arresto differito operato dalla Squadra Mobile che, di intesa con la Procura della Repubblica di Reggio Emilia, sta ricorrendo a questo strumento legislativo per reprimere, più efficacemente, il traffico di droga di strada.
