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Modena, nuove Casa Residenze Anziani: sette le candidature ai due avvisi pubblici

Sette le candidature giunte ai due avvisi pubblici finalizzati alla realizzazione di nuove casa residenze anziani, il primo per l’affidamento in concessione di aree pubbliche (quattro candidature) e l’altro per raccogliere proposte su aree private (tre candidature). “Le candidature raccolte testimoniano il valore del percorso in termini sia di investimento, anche occupazionale, nel welfare pubblico territoriale che di riconoscimento del bisogno colto dall’Amministrazione anche in prospettiva Ci auguriamo che la nostra città possa, grazie a questo impegno, vedere la realizzazione di almeno due nuove strutture di cui una sarà il nuovo Ramazzini”.

Lo ha affermato l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli nel Consiglio comunale giovedì 30 maggio nell’ambito della risposta all’interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle sulla Cra Ramazzini. La consigliera Elisabetta Scardozzi ha chiesto “se si ritenga rispettato il Contratto di Servizio con riferimento a manutenzione ordinaria e straordinaria, custodia e conservazione di locali, arredi e attrezzature; cosa intende fare il committente per garantire la sicurezza degli ospiti con riferimento in particolare al giardino; se si ritiene adeguato uno stanziamento di 150 mila euro a fronte dei tanti lavori necessari e se siano stati sufficienti; quanto ha stanziato l’ente gestore; se la struttura risulta a norma e se vi sono barriere architettoniche all’interno o all’esterno e come si pensa di ovviare; se ci saranno ulteriori interventi e da chi verranno effettuati”.

Urbelli ha spiegato che “la risposta va inquadrata nel contesto del complessivo rafforzamento dell’offerta di residenzialità per persone non autosufficienti, attraverso: l’adeguamento qualitativo del patrimonio esistente, anche laddove vi siano prospettive di dismissione; l’aumento dei posti accreditati; la realizzazione di nuove strutture; la previsione di un percorso di palliazione e fine vita con la realizzazione di un hospice territoriale”.

“Nonostante ne sia previsto il superamento come sede di Cra – ha continuato – il Ramazzini, una struttura dei primi del secolo, situata in una zona centrale, che accoglie 70 ospiti, e mantiene un alto livello di gradimento per il servizio, aveva bisogno di interventi già decisi, ma slittati in avanti. In una riunione del 24 maggio con familiari e ospiti abbiamo presentato, insieme al gestore, i lavori fatti e quelli da fare nella parte esterna: un’opera di riqualificazione complessiva che riteniamo doverosa per garantire dignità e qualità per ospiti e operatori”.

In merito alle singole questioni, l’assessora ha precisato che gli atti del settore evidenziano come il gestore si sia impegnato nella manutenzione ordinaria e in particolare nel 2017 abbia concordato interventi per circa 70mila euro impegnandosi anche nell’acquisto di attrezzature per persone a ridotta mobilità. Altri piccoli interventi interni sono tuttora in corso. Il Comune in qualità di proprietario ha, da parte sua, effettuato lavori di manutenzione straordinaria sull’immobile (come accaduto in altre strutture) e, precisamente, nel 2016 per il consolidamento sismico dell’edificio per 16mila euro e a inizio 2018 per impianti e struttura portante del fabbricato per complessivi 150 mila euro.

Per quanto riguarda l’esterno, ha sottolineato che è stata installata un’ulteriore recinzione alla zona del sottoscala e una porta nel seminterrato. Inoltre, entro l’estate saranno effettuati, grazie anche alla donazione di un’associazione, lavori di riqualificazione del parco per complessivi 15mila euro, con di manutenzione del verde, ulteriori panchine, nuova recinzione sul versante strada, mentre il gestore installerà sul retro un gazebo frutto di una donazione. “Questa capacità di attrarre risorse da parte di privati testimonia l’affezione e la considerazione che la comunità ha per le nostre strutture”, ha sottolineato l’assessora Urbelli.

Ha quindi ricordato che “la struttura in generale è rispondente ai requisiti previsti dalle norme vigenti in materia di servizi che ne hanno definito l’autorizzazione e l’accreditamento pubblico. Per ridurre alcune carenze tipiche di strutture della stessa epoca, in relazione alle barriere architettoniche, è anche avvenuta la sostituzione di un ascensore di grandi dimensioni.

“Alla luce delle prospettive di sviluppo della rete del servizio, l’attuale intervento – ha concluso Urbelli – è stato finalizzato al mantenimento delle condizioni di funzionalità e benessere degli ospiti per gestire questa fase transitoria. Una volta pronta la nuova struttura, l’attuale immobile potrà essere destinato ad altre funzioni, valutandone l’idoneità alla destinazione d’uso individuata”.

Nella replica, la consigliera Scardozzi ha chiesto di avere il cronoprogramma degli interventi e ha precisato che “a parere del Movimento, gli interventi fatti negli interni non sono adeguati a una casa per anziani e alle disabilità presenti: le barriere architettoniche ci sono e sono pericolose”. In particolare, ha fatto riferimento al pavimento, “aggiustato con materiali scarsi”, e ai bagni, “sistemati ma che sono rimasti scarsamente accessibili per gli anziani”, oltre alla recinzione, “che ho sempre visto danneggiata”. Scardozzi è infine intervenuta sulla “scelta di spostare la struttura: quell’edificio – ha concluso – è riconosciuto come casa di cura ed è opportuno che rimanga un presidio di cura per la città”.

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